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COSENZA – Un lavoro che richiama subito alla mente i puzzle. Quelli più moderni, i tridimensionali che alla fine restituiscono, con esiti diversi, la Torre Eiffel di Parigi o il Colosseo di Roma. Ma questa volta non è un gioco. Ad essere ricostruita, pezzo dopo pezzo, è un’opera d’arte, parte di un trittico realizzato dall’artista Sacha Sosno per il Museo all’aperto Bilotti di Cosenza. La vicenda è nota. Mesi fa un mezzo di Ecologia oggi, con una retromarcia avventata, ha distrutto una delle tre colonne. Solo qualche giorno fa la ditta ha dato mandato al restauratore Gianluca Nava di tentare quello che per molti sembrava impossibile, ovvero ricostruirla e restaurarla. Con una tecnica molto particolare che prevede la scansione in 3 D di ogni singolo pezzo – si tratta di ben 355 – e la ricostruzione prima digitale e poi reale. Le porzioni sono attualmente custodite al Comando di Polizia municipale, ma saranno presto consegnate al restauratore che conta di iniziare il lavoro lunedì 23.

«L’opera – spiega Nava – si è scissa in 355 pezzi di dimensioni varie tra 5 mm e 75 cm. Una delle porzioni superstiti (fra le più grandi) è rimasta collocata in situ. Verrà attuata una prima ricostruzione balistica del danno con restituzione grafica virtuale. Seguirà l’elaborazione del progetto di ricollocazione dei frammenti, mediante la tecnologia informatica utilizzata nel “Progetto Mantegna” per la Cappella Ovetari. La ricostruzione fisica dell’opera verrà quindi preceduta da una fedelissima copia virtuale, attuata con l’assemblaggio di ogni porzione».

Per rendere stabile l’opera nel corso della ricostruzione verranno realizzate tre controforme, mentre ogni pezzo della lastra di marmo in frantumi verrà forato e vi saranno insertiti degli elementi cilindrici in vetroresina e circolari in acciaio inox. Ma solo una parte dei pezzi potrà essere ricostruita in questo modo.
«Gli elementi di congiunzione – spiega ancora Nava – verranno fatti aderire mediante resine epossidiche. I risarcimenti delle lacune di superficie verranno realizzati con una malta a base di polvere di marmo bianco Carrara addizionata ad una emulsione acrilica. Per le reintegrazioni interne si provvederà ad aggiungere alla malta precedente della calce NHL. Il manufatto verrà poi protetto con resine acrilsiliconiche».

Per i tecnici e per i curiosi, gran parte di queste operazioni potranno essere seguite “in diretta”. Nava infatti realizzerà una recinzione fissa del cantiere su corso Mazzini, per tutta la durata dell’intervento e i lavori al suo interno potranno essere visibili a tutti in alcune ore del giorno, mentre sarà possibile prenotare anche visite guidate secondo un calendario che sarà presto reso pubblico con date e orari. Se tutto andrà per il meglio, la colonna ricostruita sarà restituita alla città presumibilmente per la fine di agosto.

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