Una seduta del Consiglio regionale lucano
4 minuti per la letturaConsiglio regionale, sul futuro del direttore generale del San Carlo il centrodestra (dopo il pressing della salviniana Sileo) decide di passare la palla alla Giunta. Respinta la risoluzione con cui il centrosinistra chiedeva di rescindere il contratto
POTENZA – Il paradosso di un direttore generale da rimuovere su proposta della parte politica che lo ha nominato (il centrosinistra) ma da “congelare” su decisione dell’attuale maggioranza, che pure aveva accelerato sulla richiesta di dimissioni. La «pantomima» (così Mario Polese, che però si riferisce solo al centrodestra) va in scena in serata durante la seduta del Consiglio regionale che avrebbe dovuto occuparsi di Tempa Rossa e invece si è avvitata sul destino di Massimo Barresi, dg dell’Azienda ospedaliera regionale “San Carlo”: con il solito ping pong tra maggioranza e opposizione sulle rispettive responsabilità, un refrain più volte ascoltato su colpe e problemi ereditati. A rendere l’atmosfera ancora più surreale, la presenza dei precari della sanità nel pubblico ad assistere allo spettacolo di una orchestra del Titanic che si esibisce con strumenti (lessicali) da vecchia politica mentre la nave affonda.
Se Polese ha parlato di «farsa» interna a una «maggioranza spaccata» (l’esponente di Italia Viva ha letto i passaggi più feroci del senatore leghista Pepe sul «declino» del San Carlo e della consigliera Sileo che nell’intervista di ieri al Quotidiano del Sud accelerava sulle dimissioni di Barresi chiamando il centrosinistra ad aderire responsabilmente), ha fatto un certo effetto anche sentire Marcello Pittella, due file dietro, argomentare la “Risoluzione del contratto da Direttore Generale” per un nome scelto proprio dalla precedente Giunta. «Il grave e reiterato comportamento negativo del dg Barresi, (…) sta minando fortemente la stessa immagine dell’Ospedale e la fiducia propria dei pazienti verso la struttura sanitaria», uno dei passaggi del documento del centrosinistra.
Dai banchi opposti, la stessa Dina Sileo ha confermato anzi rivendicato le proprie posizioni e ribadito che «la maggioranza è compatta e conscia dei problemi in cui versa in San Carlo». Un po’ diversamente la pensa il collega di partito Massimo Zullino, che ha smussato le posizioni (praticamente unanimi) di critica al dg, prendendone quasi le difese quando ha parlato di «una figura nuova in quel ruolo, un po’ come siamo noi qui in questa aula»; Zullino ha anche detto di «non essere a conoscenza» di alcune vicende citate da Sileo.
Al di là delle posizioni più o meno sfumate, però, resta il dato politico se non di un “dietrofront” del centrodestra, almeno di un passo di lato: pur di non consegnare alla minoranza e a Pittella in prima linea il “salvataggio” dell’Azienda ospedaliera regionale, la coalizione di governo ha passato la palla alla Giunta per potersi intestare in un secondo momento la defenestrazione del dg (ammesso che ce ne saranno i modi e i tempi). Di fatto, la strategia politica ha sul piano pratico la conseguenza di salvare lo stesso dg che fino a ieri i più volevano mandare a casa.
Politichese a parte, non sono mancati toni più accesi: Gerardo Bellettieri (Forza Italia) non usa mezzi termini e definisce «irricevibile» il documento del centrosinistra («Barresi l’avete nominato voi!»), l’assessore Rocco Leone attacca con veemenza le politiche in tema di sanità della precedente amministrazione, non rinunciando alla reiterata definizione di «già presidente» in riferimento a un Pittella mai citato per nome e cognome. Sui precari del San Carlo, Leone ha ripetuto che «la copertura finanziaria è assicurata per il 2020 per tutto il personale a tempo determinato che non ha completato il periodo di 36 mesi», e che la giunta regionale «nei prossimi due anni», risolverà le criticità del sistema sanitario lucano.
Il Movimento Cinque Stelle, ribadendo «il necessario rispetto delle leggi, principio da tutti riconosciuto, ha evidenziato come la decisione assunta dall’assessore Leone sui precari rappresenti solo una soluzione temporanea ed ha comunicato di aver portato la questione all’attenzione del Governo nazionale, impegnato nell’analisi della manovra finanziaria». La seduta era cominciata con la richiesta di Gino Giorgetti (M5S) di invertire l’ordine del giorno, anticipando proprio il dibattito sui precari del San Carlo rispetto a quello sulla comunicazione del governatore Bardi (assente per motivi istituzionali); in seguito, su richiesta del consigliere Luca Braia (Avanti Basilicata), vista l’assenza di Bardi, è stata rinviata alla prossima seduta la discussione sull’esito delle trattative con le compagnie petrolifere. Successivamente – sulla richiesta del consigliere Perrino (M5S) di anticipare la discussione della mozione sulla bonifica degli sversamenti delle attività estrattive a Corleto Perticara –, il presidente del Consiglio regionale, Carmine Cicala, dopo aver constatato la mancanza del numero legale ha dichiarato sciolta la seduta.
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