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VIBO VALENTIA – Città Portuale, rinascita degli antichi approdi ma anche mobilità, sviluppo della rete dei beni culturali ed ambientali per il turismo, recupero delle ville e dei palazzi dell’antica Monteleone.
C’è questo e molto altro nella lista che il Comune di Vibo ha stilato nell’ambito della richiesta di finanziamento dei Contratti istituzionali di sviluppo: in tutto 150 milioni di euro, una cifra enorme che, se qualora venisse erogata – anche solo in parte –, finirebbe col cambiare il volto della città capoluogo. È quella del parco di progetti inerenti i Contratti istituzionali di sviluppo, strumento del Governo, rivolto ai territori. Un’occasione, pertanto, da non perdere, un’occasione che potrebbe cambiare i connotati di quella è che la provincia più povera d’Italia.
Il ministero dello sviluppo economico ha le risorse da mettere in campo, cifre a nove zeri, gli enti pubblici dovranno predisporre la progettazione che però non potrà riguardare tre circostanze: strade, opere già finanziate da altri canali e dissesto idrogeologico. Può quindi aprirsi una nuova stagione per la città di Vibo Valentia e le sue frazioni, una stagione di riscatto, e ciò potrebbe avvenire in tempi relativamente brevi, circa due-tre anni salvo imprevisti che, comunque, quando si ha a che fare con la pubblica amministrazione, sono sempre dietro l’angolo.
Ma andiamo con ordine. Vediamo nel dettaglio quali sono i progetti redatti da Palazzo Luigi Razza. Intanto vi è la suddivisione in due macroaree: la Città portuale (che abbraccia tutte le frazioni marine), la rete dei beni culturali ed ambientali per il turismo (che contempla il recupero dei vecchi ruderi e la valorizzazione e promozione di quelli attuali con la creazione ad esempio di un museo all’aperto. In questo non potevano mancare altri progetti altrettanto funzionali al vivere quotidiano della città quali la nuova viabilità.
Il primo punto prevede dunque interventi sul porto. Il progetto “Porto di Santa Venere” prevede quindi la riqualificazione funzionale ed architettonica area muro paraonde molo Generale Malta, interventi di miglioria funzionale dello scalo e quelli finalizzati allo sviluppo sostenibile del sistema porto. Dal futuro al passato, si punterà alla rinascita degli antichi approdi “Hipponion – Valentia” con la realizzazione di un Water Front (di collegamento tra il porto di Vibo Marina e l’antico e sommerso porto di Trainiti); quindi l’istituzione di un parco archeologico subacqueo antistante il millenario scalo di Trainiti. Tornando ai giorni nostri, la richiesta di finanziamento abbraccia anche la riqualificazione funzionale ed urbanistica area retro porto (area ex Basalti), la riqualificazione in generale di Vibo Marina e dell’area ex cementificio. Non potevano mancare, infine, due luoghi simbolo della città: il Castello e la Tonnara di Bivona nell’ambito del progetto denominato “I tesori di Vibona”.
La seconda macroarea interessa la rete dei beni culturali ed ambientali per il turismo. Ma vediamo nel dettaglio di cosa si tratta. Intanto mobilità urbana con la realizzazione di una nuova viabilità tra Vibo città – Vibo Marina e le altre frazioni, il completamento del secondo modulo della scala mobile (che attualmente prevede solo una rampa), l’intera riqualificazione del Terminal Bus, la connessione tra le due ville cittadine (Comunale e Gagliardi) e la rivitalizzazione della cittadella dei servizi (Scuole ed impianti sportivi). La sottoarea si occupa, invece, di tutt’altro e prende la denominazione “Città d’arte e cultura” prevedendo l’istituzione di un Museo all’aperto in città (per il quale nelle scorse settimane è già stato siglato un protocollo d’intesa tra l’ente, gli ordini professionali e le associazioni commerciali, imprenditoriali e la Sovrintendenza ai beni Culturali), di un Museo dei ragazzi e la valorizzazione e messa in rete aree archeologiche del capoluogo.
Altro aspetto sul quale il comune punta è il recupero degli storici palazzi e ville caduti nell’oblio con la riqualificazione dell’ex istituto carcerario Sant’Agostino sito nel centro storico (sede delle associazioni), il completamento di Palazzo Bruzzano e della Caserma Caserma Garibaldi. Sguardo al passato ma anche al futuro con presenza della sezione “La moderna Vibo Valentia” in cui si punta anche ad un’uniformità cromatica urbanistica con il “Piano dei colori” a cui si affianca la costituzione di un Centro Studi-Ricerche.
Un capitale di notevole entità, dunque, quello che la città di Vibo può esibire e per per l’approvazione del quale si dovrà attendere il placet della società Invitalia (braccio economico del ministero dello sviluppo economico) chiamata a validare la rispondenza dei progetti presentati dal Comune ai criteri stabiliti dal Ministero del Sud.
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