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La richiesta di quindici condanne è stata avanzata oggi nell’ambito di altrettanti giudizi abbreviati in corso a carico di presunti affiliati ai clan di ‘ndrangheta del Crotonese coinvolti nell’operazione Ghibli. Il blitz scattò la notte del 20 aprile 2009 tra la Calabria e l’Emilia Romagna per l’esecuzione di 20 ordini di custodia cautelare in carcere e numerosi sequestri per un valore di 30 milioni di euro, al culmine dell’inchiesta diretta a ricostruire la sanguinosa guerra fra gli Arena ed i Nicoscia. Il pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, Salvatore Curcio, oggi davanti al giudice dell’udienza preliminare distrettuale Antonio Saraco, ha tenuto la propria requisitoria, che ha concluso chiedendo pene pesanti per coloro i quali hanno ottenuto di essere giudicati con rito abbreviato (che in caso di condanna comporta lo sconto di pena di un terzo). In particolare, il pm ha chiesto: 16 anni di reclusione per Giuseppe Arena; 20 anni per Nicola Arena; 4 anni e 6 mesi per Pasquale Arena; 2 anni e 6 mesi per Valerio Frio; 16 anni per Francesco Gentile; 10 anni per Tommaso Gentile; 4 anni e 6 mesi per Maurizio Greco; 4 anni e 6 mesi per Nicola Lentini; 16 anni per Paolo Lentini; 4 anni e 6 mesi per Giuseppe Lequoque; 10 anni per Antonio Morelli; 4 anni e 6 mesi per Luigi Morelli; 2 anni e 6 mesi per Caterina Petrolillo; 2 anni per Annalisa Spadea; 2 anni e 6 mesi per Rosaria Vittimberga. I riti alternativi proseguiranno con le discussioni degli avvocati il 28 e 29 giugno, ed il 19 luglio, giorno in cui è attesa la sentenza. L’operazione Ghibli si è chiusa lo scorso ottobre con un avviso di conclusione delle indagini emesso a carico di 38 persone dall’allora sostituto procuratore antimafia Sandro Dolce (oggi sostituto procuratore generale), titolare delle indagini condotte dal Ros dei carabinieri. L’inchiesta ha consentito di contestare complessivamente l’associazione mafiosa e numerosi reati connessi, soprattutto in tema di armi, nonchè di riciclaggio ed intestazione fittizia di beni, tra i quali l’omicidio di Pasquale Nicoscia, avvenuto l’11 dicembre 2004, che sarebbe stato la risposta al precedente assassinio di Carmine Arena, a sua volta ucciso in un attentato portato a termine con l’uso di un bazooka, a seguito del quale rimase gravemente ferito anche Giuseppe Arena, nipote del primo; ed il tentato omicidio di Domenico Bevilacqua.
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