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di BIAGIO TARASCO POESIA e danza si uniscono e danno forma a “Realtà sospese”, una rappresentazione teatrale della poetessa lucana Antonella Pagano e della ballerina Laura Scaringella, andata in scena a Torino, presso l’Auditorium “Mauro Borghi”.
La rappresentazione dà vita a personaggi dall’indefinibile individualità, archetipi d’una cecità umanizzata.
La danza è lotta immane per la riconquista della soggettività e di quell’essere speciale proprio di ciascun uomo libero da ogni schiavitù e da ogni paura. “Realtà sospese” parla con le parole di Antonella Pagano, la voce di Simonetta Sola, i corpi di Arianna Michielon, Federica Cancilleri, Sara Comune, Chiara Ercole e Cristian Toro e della ideatrice Laura Scaringella, che ha concepito le coreografie e che dirigerà il corpo di ballo.
«Lavoro di costruzione attenta e minuziosa, – ha dichiarato Antonella Pagano – lo spettacolo viene edificato attorno a cinque temi portanti, cinque colonne sulle quali si impiantano le analisi del senso della solitudine, della rassegnazione, della fuga dalla realtà mediante il ricordo, della malinconia; dell’alienazione dell’anima, della perdita della soggettività con l’insediarsi del caos interiore; della rinascita dell’energia che, presa vita nel nucleo più profondo dell’essere umano, anima, si proietta verso l’esterno liberando l’anima dalla paura terrena; la pietà verso la morte delle proprie paure cui viene riconosciuta la forza di innescare il processo di crescita interiore. Infine, la libertà dell’anima e la conseguente conquista della “poesia”, dunque della “bellezza della vita”.
Le analisi impiantate sulle cinque colonne – ha spiegato la Pagano – trovano potenza espressiva attraverso più canali e strumenti: la parola, la voce, il corpo, la danza, la musica, la poesia, lo schermo sul quale l’Io poeta, ovvero l’Io vivente in assoluto, traccia i propri segni, compie le proprie azioni, segna il tempo e la storia.
L’insieme armonico di tutti questi elementi compone un unicum significante molto eloquente.
Un inedito “format” di spettacolo in cui la danza moderna transita la bella parola e i messaggi».
In “Realtà sospese” la Pagano ha applicato l’universo estetico proprio del suo “Modello di Pedagogia dell’Arte che passa per la Creatività e conduce alla Bellezza”, inserendo alcuni dei suoi strumenti, alcune sue forme ed il particolare lessico del “Modello”, che da anni la poetessa lucana sperimenta nelle Istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, nonché Università, Gallerie d’arte, Istituzioni e Centri culturali italiani, ottenendo risultati significativi sul piano didattico, estetico ed artistico.

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