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MONASTERACE (RC) – Lo scorso febbraio l’allarme sul parziale crollo del tempio dorico di Kaulon (LEGGI) ora a rinnovare nuovamente la preoccupazione per il futuro di uno dei tesori archeologici della Calabria arriva la denuncia di Francesco Cuteri, archeologo da anni al centro dei più importanti scavi calabresi, che spiega come stiano continuando a crollare muri e altari ed il cedimento del parco archeologico dell’antica Kaulon, a Monasterace Marina, sembra sempre di più inarrestabile.
Cuteri proprio stamane ha effettuato un sopralluogo nell’area riscontrando che ci «sono danni gravissimi e un quadro ormai desolante». Il parco archeologico è stato colpito nei mesi scorsi da violente mareggiate e da allora sono in corso frane ovunque. «Anche il lungo altare rettangolare, situato nella striscia di terra posta a sud del tempio dorico, ha iniziato – afferma – il suo lento scivolamento verso la spiaggia. Negli ultimi tempi, anche se il mare si è mostrato maggiormente tranquillo continua l’erosione della duna, con progressivi e inarrestabili cedimenti».
«Crollano muri e altari, crolla l’alta duna sabbiosa e sempre più evidenti appaiono, nelle arretrate sezioni che si formano, strutture e reperti. Sulla spiaggia – conclude – aumentano i cumuli di macerie e le buche degli scavatori clandestini che rubano i reperti».
Nel luglio 2012 l’archeologo Cuteri ha riportato alla luce il più grande ed articolato mosaico ellenistico della Magna Grecia (LEGGI LA NOTIZIA). Gli altri riquadri furono poi scoperti nel 2013. L’ambiente è stato ribattezzato «La sala dei draghi e dei delfini» e la scoperta conferma che ci si trova in presenza di uno dei più grandi mosaici ellenistici di Magna Grecia, con una estensione di circa 30 metri quadrati. La sua cronologia oscilla tra la fine del IV ed i primi decenni del III secolo a.C. Ai lavori, coordinati da Cuteri, hanno partecipato studenti provenienti da varie università italiane e dall’ateneo di Bahìa Blanca, in Argentina. La direzione scientifica è affidata a Maria Teresa Iannelli, della Soprintendenza per i Beni archeologici della Calabria.
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