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Era previsto che parlasse per ultimo il difensore del boss Antonio Cossidente, poi l’accusa avrebbe avuto spazio per delle brevi repliche e il collegio si sarebbe ritirato per la decisione. Sarebbe stato l’epilogo del capitolo più delicato della vicenda giudiziaria sulla calcio-connection tra malavita e pallone nel capoluogo di Regione, ma la decisione del pm di depositare lunedì sera il verbale con la trascrizione delle dichiarazioni del nuovo ultrà-collaborante ha permesso alle difese di domandare un termine a difesa, così il collegio aveva già deciso di rinviare l’udienza al mese settembre, se non si fosse scatenato un mezzo putiferio.
Sarebbe stato il pm Francesco Basentini, uno che di solito si distingue per la pacatezza e i modi rispettosi tenuti in udienza, a scattare sulla sedia come non si era mai visto per dolersi in via ufficiale col Tribunale.
“Mortificazione processuale”. Questa è l’espressione che avrebbe usato per rappresentare la situazione che si è venuta a creare da novembre a questa parte per una serie di decisioni sfavorevoli all’accusa che avrebbero compromesso anni di indagini complesse e meticolose.
In sostanza già la sede della discussione rimanda all’ordinanza del giudice delle indagini preliminari che a novembre aveva escluso la presenza di elementi sufficienti perchè si potesse configurare l’esistenza di un vero e proprio sodalizio mafioso. È stato allora che il pm aveva presentato il ricorso che ancora oggi si trova in discussione davanti ai giudici del Riesame. S’era dovuto ricominciare da capo quando il collegio ha cambiato composizione, mentre il giudice per le indagini preliminari dal canto suo gli rimandava indietro una prima richiesta di giudizio immediato, in forza della conferma degli arresti per tutti gli indagati coinvolti nel blitz del giorno del terremoto meno uno.
Quindi l’inizio del processo e la retrocessione in fase di indagini perchè recuperando l’accusa di associazione mafiosa il pm avrebbe violato le prerogative della difesa.
Davanti alla prospettiva di rinviare la fine della discussione e la decisione sul ricorso per annullare l’ordinanza nella parte che esclude l’esistenza di un’associazione di stampo mafioso al mese di settembre, Basentini avrebbe chiesto di ritirare il verbale con le dichiarazioni di Telesca, rese la scorsa settimana nell’ambito di un processo originato da uno stralcio della stessa indagine. Una richiesta inusitata che non ha mancato di destare scalpore soprattutto tra i giudici del collegio, che hanno deciso di ritirarsi seduta stante in camera di consiglio per esaminare della questione.
Lì gli sarebbe occorsa più o meno un’ora e mezza, per sbrogliare la matassa.
I giudici hanno respinto la richiesta del pm di ritirare le allegazioni prodotte la sera prima, e in via del tutto straordinaria hanno fissato il prosieguo e la fine dell’udienza per domani mattina, giovedì. Solo due giorni agli avvocati per preparare le eventuali repliche alle accuse di Telesca, anche per il legale del boss Antonio Cossidente trasferito di recente nel carcere di Nuoro.
Leo Amato

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