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ROMA – «Rinuncerei anche al 30% dello stipendio se venisse ritirato il ddl sulle intercettazioni». E’ quanto ha detto il pm Henry John Woodcock, oggi presente alla riunione del parlamentino dell’Anm, nel quale saranno definite modalità e tempi dello sciopero delle toghe contro la manovra.
La riforma delle intercettazioni e la manovra economica, rileva Woodcock, ex pm a Potenza, oggi in servizio a Napoli, «sono una strana accoppiata». E a chi gli chiede se il primo luglio si asterrà dalle udienze, il magistrato risponde: «Forse il mio sciopero si limiterà a rinunciare allo stipendio, ma lavorerò lo stesso». Woodcock, poi, lancia una proposta: «Perchè per recuperare soldi non si fa una legge che vieti alle società, che pagano una aliquota fiscale ridicola, di intestarsi i natanti?». A chi gli chiede se la magistratura sia una casta, il pm risponde: «La magistratura è uno tra i poteri dello Stato, non c’entra con la casta».
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