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Evasione fiscale per 16 milioni di euro, evasione dell’Iva per quattro milioni e Irap dovuta per 700 mila euro: sono le accuse che la Guardia di Finanza ha mosso al legale rappresentante di un’impresa specializzata nella lavorazione e commercializzazione del legno, con sede nella zona di Lauria (Potenza), e che non aveva conti correnti bancari «ufficiali», particolare determinante per le indagini delle fiamme gialle. L’evasione fiscale si è concretizzata, secondo gli accertamenti della Guardia di Finanza, dal 2003 al 2008: un imponibile pari a 16 milioni di euro frutto di operazioni confluite su cinque conti correnti bancari «del tutto sconosciuti al fisco e dei quali non vi era alcuna traccia nelle scrittute contabili». I controlli a carico dell’azienda erano cominciati durante indagini su un giro di fatture per operazioni inesistenti. Quando gli accertamenti si sono concentrati sull’azienda, i finanzieri hanno scoperto che utilizzava “esclusivamente» contanti per incassi e pagamenti: la «strana e quanto mai atipica assenza di conti correnti ufficiali» ha fornito agli investigatori l’elemento decisivo per approfondire le indagini e scoprire i conti correnti bancari «protetti» e le irregolarità.
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