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NAPOLI – La Whirlpool ha ritirato la procedura di cessione dello stabilimento di Napoli, ma la decisione ha solo dato tempo per la ricerca di una soluzione condivisa dato che il sito, che produce lavatrici, per l’azienda resta “insostenibile”. La produzione doveva essere interrotta il primo novembre e l’annuncio del proseguimento dell’attività è stato considerato un passo avanti dal Governo e dai sindacati nella ricerca di una soluzione per il futuro dei 400 lavoratori dello stabilimento. Sono stati comunque confermati lo sciopero dei metalmeccanici e la manifestazione a Napoli previsti per oggi. Ora dovrebbe quindi riaprirsi un tavolo di confronto sulla possibile cessione dello stabilimento e sugli ammortizzatori sociali per i lavoratori mentre i sindacati insistono sul mantenimento degli impegni presi nel 2018 e sulla necessità di continuare l’attività produttiva. “L’azienda mi ha comunicato – ha annunciato il ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli su Facebook – la volontà di ritirare la procedura di cessione. E’ un primo passo che ci consente di sederci a un tavolo per risolvere definitivamente i problemi di quello stabilimento”. Secondo Patuanelli bisogna “provare a trovare una soluzione industriale anche con un impegno del Governo per lo stabilimento”. La decisione di ritirare la procedura di cessione e di non procedere con il licenziamento collettivo e di continuare la produzione di lavatrici, “condivisa con il Ministro Patuanelli – sottolinea l’azienda – è stata presa con l’obiettivo di ripristinare un clima costruttivo nella trattativa con il Governo e con le Organizzazioni Sindacali: Whirlpool EMEA ritiene, infatti – prosegue – che le attuali tensioni siano controproducenti nella ricerca di una soluzione condivisa, a fronte di una situazione di mercato che rende insostenibile il sito e che necessita di una soluzione a lungo termine”. I sindacati apprezzano il ritiro della procedura ma tengono alta la guardia e mantengono in piedi lo sciopero e la manifestazione a Napoli indetti per domani. «Il ritiro della procedura di cessione – dice la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan – è una notizia molto positiva. Ora c’è il tempo per un buon progetto e perché l’azienda rimanga a Napoli e continui la produzione ». Al momento non ci sono dati ufficiali sui tempi del confronto ma sembra che la soluzione vada trovata entro marzo. «Ci sarà – sottolinea in una nota il leader della Fim, Marco Bentivogli – una tregua fino a marzo. Whirlpool conferma il progressivo calo di mercato e la volontà di cessione resta solo rinviata a inizio 2020. Non siamo alla soluzione ma guadagnare tempo prezioso è utile». «Credo che sia importante a questo punto – dice il numero uno della Cgil, Maurizio Landini – che questa discussione avvenga con il pieno coinvolgimento anche del governo. E credo che questa sia una ragione in più per far riuscire lo sciopero generale di tutta la città proclamato per domani a Napoli, perché si dimostra che la mobilitazione è in grado di far cambiare idea anche alle multinazionali». Per la segretaria generale della Fiom, Francesca Re David “la lotta paga” e il tavolo ministeriale va “riattivato immediatamente”. Il ritiro della procedura di cessione è un «buon risultato” anche se non ancora la soluzione definitiva per il numero uno della Uil, Carmelo Barbagallo mentre il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella chiede di aprire un tavolo “senza pregiudiziali” per trovare una soluzione alla vertenza.

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