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VIBO VALENTIA – Rischia il processo per tentato omicidio in concorso Francesco Giuseppe Olivieri, detto “Ciko”, già condannato per la mattanza di Nicotera. Adesso, il giovane originario di Preitoni viene ritenuto responsabile con altre quattro persone del ferimento di Carlo Pastore, avvenuto nel carcere di Lecce il 24 giugno scorso. L’atto di conclusione delle indagini, notificato alle persone coinvolte, è stato vergato dal sostituto procuratore di Lecce, Roberta Licci.
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I fatti si sono svolti nel cortile del penitenziario della città salentina dove Olivieri, unitamente a Michele Portacci, 47 anni, di Taranto; Giovanni Mazzo, 45 anni, di Lecce; Mohammad Ahmed, 18 anni, originario della Libia; e Diakhate Alassane, 29 anni, della Mauritania, avrebbero spinto violentemente la vittima mentre si trovava seduta sul corrimano della ringhiera verso terra, facendole sbattere violentemente il capo sul pavimento al punto da tramortirla.
Gli stessi indagati, poi, avrebbero colpito Pastore, già privo di sensi, con pugni alla tempia e con pestoni alla testa cagionandogli lesioni personali consistite in un trauma cranico facciale contusivo dalle quali derivava uno stato di coma con prognosi riservata. In tutto questo, Olivieri, sarebbe stato l’autore principale della condotta violenta mentre Mazzo avrebbe contribuito sferrano calci all’indirizzo della vittima. Portacci, poi, avrebbe sferrato cinque o sei pugni, e lo stesso avrebbero fatto gli altri.
“Ciko” Olivieri, assistito dall’avvocato Francesco Schimio, è stato già condannato in primo grado alla pena dell’ergastolo per il duplice omicidio di Giuseppina Mollese e Michele Valarioti, avvenuto l’11 maggio del 2018, a Nicotera e i tentati omicidi altre tre persone commessi a Limbadi. Un fatto eclatante, assurto agli onori della cronaca nazionale, che ha destato forte scalpore e diffuso terrore nella popolazione locale anche per via della latitanza, durata circa una settimana, dell’imputato.
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