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RUVO DI PUGLIA 95
AVELLINO 55
Tecno Switch Ruvo di puglia: . Ochoa 11, Bonfiglio 11, Di Salvia 4, Laquintana 26, Bini 14, Bertocco 17, Dushi, Barnaba, Eremita, De Leone 5, Razic 7, Di Salvia 4. All. Patella
SCANDONE AVELLINO:Ondo Mengue 13, Genovese 2, Bianco 9, Cherubini 7, Ventrone, Scardino 1, Pappalardo, Locci 10, Rajacic, Iovinella, Marzaioli 9, De Leo 4. All.: De Gennaro
Parziali: 20-11, 43-29, 75-42
Arbitri: Bergami, Scaramellini
Davide Baselice
Nel match salvezza al PalaMoli di Molfetta (data l’indisponibilità del proprio campo di gioco per il Ruvo) tra due formazioni capaci di vincere una sola partita in quattro giornate, è la Tecno Switch a muovere la classifica dominando per 95-55 una Scandone Avellino incapace di impensierire gli avversari e al terzo stop di fila e mai vincente lontano dal PaladelMauro. Non ci sono novità da registrare nello starting five biancoverde che schiera Ventrone, Marzaioli, Ondo Mengue, De Leo e Locci. I padroni di casa provano subito a dare profondità alla propria manovra di gioco sfruttando la stazza di Ochoa che firma sei degli otto punti iniziali mettendo in difficoltà i pari ruolo avversari. Gli ospiti tengono testa seppur faticando in qualche circostanza e pagando un po’ psicologicamente l’importanza del match. Laquintana (ottimo avvio con sette punti) firma il primo strappo pugliese (11-6 al 5’) con Bonfiglio che riesce ad allungare il margine (18-8). Cherubini, al rientro dopo l’assenza contro Salerno, tiene a gallo i suoi sullo scadere di prima frazione. Quello dell’ex Milano è un buon impatto con la Scandone che prova la reazione, o meglio, ci prova ma la Tecno Switch si affida alla mano di Bini che caccia dal cilindro cinque punti consecutivi (27-16). Bertocco riallunga nuovamente in favore dei locali ma capitan Marzaioli trova il primo canestro dal campo. Per gli irpini è il solito Cherubini, coadiuvato a sprazzi da Ondo Mengue, a tenere in piedi un Avellino che concede troppo in difesa con Bonfiglio che pesca una fortunosa tripla di tabella che sancisce il 43-29 all’intervallo. Ruvo di Puglia decide di chiudere la pratica al rientro dagli spogliatoi con un parziale nel solo terzo periodo di 32-13. Il mattatore e trascinatore porta il nome di Giovanni Laquintana che non perdona dalla lunga distanza scavando un divario che col passare dei minuti diventa irriducibile per i lupi, incapaci in questo caso di reagire e condizionati anche dalla minore esperienza rispetto ai pari ruolo di coach Patella che conservano medie altissime al tiro col 50% sia dall’arco dei tre punti che in avvicinamento a canestro. Avellino litiga vistosamente coi tiri liberi e dimostra poca lucidità nelle scelte offensive. Bonfiglio e Laquintana vanno a nozze con gli spazi concessi da oltre l’arco dalla retroguardia della Scandone. Bini fa la voce grossa a rimbalzo d’attacco e allo scadere del penultimo quarto firma sulla sirena il + 33 (75-42). Il restante spicchio di match è utile soltanto per mettere a posto le statistiche individuali con Avellino che sprofonda fino al – 42 (93-51) e aspettando solo il suono della sirena finale per dimenticare una serata negativa.

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