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SALERNO- Diecimila euro al giudice tributario per aggiustare una sentenza, mille al funzionario, ma anche promesse di lavoro per figlio e nuora del magistrato e persino una cena di compleanno e un pernottamento all’interno di una struttura alberghiera che era interessata ad uno dei procedimenti come merce di scambio per pilotarne la definizione. E’ lo scenario di vero e proprio «mercimonio della funzione» emerso dalla seconda fase dell’inchiesta di Guardia di Finanza e Procura di Salerno denominata Ground Zero 2, che segue quella che aveva portato il 15 maggio scorso all’esecuzione di 14 arresti. All’alba di ieri i militari delle Fiamme Gialle hanno eseguito sette misure cautelari in carcere firmate dal Gip del Tribunale di Salerno Patrizio Indinnimeo su richiesta della Procura . Sedici gli indagati in questo secondo filone, nato dalle dichiarazioni res ai magistrati salernitani da tre dei quatttordici arrestati nel blitz di maggio. Si tratta del giudice tributario Fernando Spanò, che é accusato di aver percepito somme tra i sette e i diecimila euro per pilotare le sentenze favorevoli ai contribuenti e i dipendenti della Commissione Tributaria Regionale di Salerno Giuseppe Naimoli e un altro dipendente della Commissione Tributaria. Le loro dichiarazioni hanno aperto lo squarcio su quanto avveniva tra il 2016 e il 2019 alla Commissione Tributaria di Salerno.
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