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Quattro persone, tra cui un poliziotto – Pier Paolo Paiuso, 41 anni, sovrintendente in servizio presso la Questura di Bologna – sono state arrestate nel capoluogo emiliano dagli agenti della stessa Questura. Tra le accuse contestate al poliziotto, l’attività di spaccio al dettaglio, la concussione e la cessione di metadone in carcere, oltre al falso in atto pubblico. Con lui sono stati arrestati due italiani e un marocchino che lo rifornivano di droga.
Oltre all’agente, sospeso dal servizio e a cui erano stati ritirati tesserino e pistola, sono stati arrestati per spaccio di stupefacenti i suoi fornitori: Giovanni De Tulsi, crotonese di 47 anni incensurato, che procurava l’eroina, Abdeljallil Nhamatallah, marocchino di 44, pregiudicato e irregolare che vedeva cocaina ed Antonino Alba, 46, nato in provincia di Enna, ai domiciliari, ritenuto il fornitore di metadone (è stato trovato in possesso di 25 boccette). L’agente arrestato dovrà  rispondere anche del reato di falso poichè avrebbe prodotto un documento in cui figurava come vice ispettore invece di presentarsi con la sua reale carica di sovrintendente.
Inoltre, secondo gli inquirenti, il 41enne laureato in legge, avrebbe fatto una falsa denuncia di smarrimento del tesserino dell’ordine degli avvocati del foro di Cosenza così da non doverlo restituire. Denuncia effettuata nel gennaio 2008, qualche giorno prima della richiesta, da parte del foro di Cosenza, di cancellare il suo nome dalla lista degli avvocati vista l’incompatibilità con il ruolo ricoperto presso la Questura bolognese. L’arrestato, al contrario, si sarebbe presentato in veste di avvocato ad alcuni stranieri probabilmrente per conoscerne la situazione legata ai permessi di soggiorno. Durante una perquisizione è stato, infatti, trovato il tesserino originale di cui aveva denunciato lo smarrimento. L’accusa di favoreggiamento personale in materia di immigrazione formulata dal pm non è stata accolta dal Gip poichè non c’è la gravità indiziaria.

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