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«Giovanni uomo di pace», così, scandito più volte, è stato salutato il trasferimento del boss Giovanni Tegano dalla Questura verso il carcere da decine e decine di persone, parenti e conoscenti del boss arrestato ieri sera, che lo hanno applaudito a lungo mentre veniva portato via sotto scorta dalla questura di Reggio Calabria. Agli indirizzi di saluto dei parenti ha risposto alzando la mano e con molta calma si è diretto verso l’autovettura che lo attendeva accompagnato da due agenti della sezione catturandi completamente mimetizzati. Subito sono arrivate le reazioni dal mondo politico e istituzionale.

Prima tra tutte quella del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che, informato dal ministro dell’Interno, Roberto Maroni, dell’arresto del latitante, ha espresso al Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, e a tutti i suoi colleghi il vivissimo apprezzamento per la importante operazione, condotta con il determinante impegno delle forze di polizia, conclusasi con la cattura di un esponente della ‘ndrangheta, da lungo tempo ricercato, tra i più pericolosi.

Relativamente all’apprezzamento da parte della folla per il boss Tegano si è espresso il questore di Reggio, Carmelo Casabona: «E’ un fatto molto brutto vedere che a Reggio Calabria si applauda Giovanni Tegano». «L’arresto di Giovanni Tegano – ha aggiunto Casabona – segna un giorno importante per chi tifa per la legalità. Oggi si chiude un capitolo veramente importante, una pagina oscura e nera per la storia civile di Reggio Calabria. Sono rimasto però esterrefatto perchè circa cinquecento persone hanno salutato con un applauso l’uscita dalla Questura di Giovanni Tegano, e non invece gli uomini e le donne della polizia di Stato che sono riusciti a catturarlo dopo anni e anni di latitanza».

Anche il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha voluto commentare l’arresto ed ha inviato un messaggio al ministro dell’Interno, Roberto Maroni: «Ho appreso con grande soddisfazione la notizia della cattura del pericoloso ricercato Giovanni Tegano da parte della Squadra mobile di Reggio Calabria. Desidero, in questa occasione, rivolgere le mie più vive congratulazioni a quanti hanno contribuito al conseguimento di questo importante risultato, che testimonia l’impegno delle forze dell’ordine e delle istituzioni nel combattere, con sempre maggiore determinazione, la ‘ndrangheta ed ogni forma di criminalità organizzata, a difesa dei valori della Costituzione e per l’affermazione della cultura della legalità e della democrazia».

«Caro Ministro, a nome mio e dei colleghi Senatori, esprimo le più sincere congratulazioni per l’importante operazione antimafia messa a segno dagli investigatori della Squadra Mobile di Reggio Calabria, che ha portato all’arresto di Giovanni Tegano, uno dei 30 latitanti più pericolosi d’Italia e il numero uno dei ricercati calabresi». È quanto scrive il Presidente del Senato, Renato Schifani, nel telegramma inviato al Ministro dell’Interno Roberto Maroni. «Questo nuovo successo – afferma il Presidente Schifani – è un ulteriore importante risultato del forte contrasto al crimine organizzato portato avanti dallo Stato. La prego di voler estendere i miei più sinceri ringraziamenti alle forze dell’ordine, ai magistrati e a tutti coloro che ogni giorno, con costanza e determinazione, si battono per il trionfo della legalità nel nostro Paese».

Non è mancato il commento del neo governatore della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti: «L’arresto del latitante Giovanni Tegano è un’altra dimostrazione della presenza dello Stato in Calabria. Il lavoro che, sotto l’attento e continuo coordinamento del Ministero dell’Interno, viene svolto dalle forze dell’ordine e dalla magistratura continua a produrre frutti». «L’attività investigativa della Squadra mobile della Questura – si legge – ha consentito di infliggere un altro durissimo colpo alla ‘ndrangheta reggina con la cattura di uno dei suoi capi storici. La criminalità organizzata, che nei mesi scorsi, soprattutto in occasione dell’approssimarsi di scadenze democratiche importanti, aveva cercato di alzare il tiro e di colpire i presidi istituzionali del nostro ordinamento, oggi è costretta a registrare un’altra debacle. La risposta dello Stato, grazie innanzitutto all’attenzione ed all’impegno del Governo centrale, è stata forte, immediata ed efficace. Il 2010 è stato finora caratterizzato da una straordinaria serie di interventi repressivi che hanno fortemente indebolito un’organizzazione potente e pervicace come la ‘ndrangheta. L’arresto di Giovanni Tegano merita di essere rimarcato non solo per la pericolosità dei questo latitante e per il ruolo che questi svolgeva, ma anche per aver oscurato un altro simbolo dell’antistato. Un ringraziamento, in particolare, va rivolto al Questore di Reggio Calabria, al capo della squadra Mobile, alla DDA per l’alta professionalità e la generosità profusa nel lungo, complesso e delicato lavoro finalizzato a liberare il territorio dalla morsa dei condizionamenti di corpi estranei alla società civile».

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