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di SALVATORE SANTORO
POTENZA – La giunta primo atto. O meglio due. Ieri mattina il nuovo esecutivo regionale ha approvato i primi due provvedimenti ufficiali di questa nuova legislatura. E si tratta di due provvedimenti che riguardano la comunicazione. Ma c’è anche un terzo atto, che seppur non ufficiale, è stato deciso nella riunione al primo piano del palazzo della Regione. E anche questo riguarda la comunicazione. In pratica il presidente della giunta, Vito De Filippo nella prima riunione del nuovo corso cambia registro. Nella logica del rinnovamento e dell’innovazione presenta il suo nuovo portavoce: Nino Grasso storica voce delle questioni di palazzo dalla tribuna della Nuova. Gianni Rivelli, della Gazzetta invece passa a fare il capo redattore dell’Ufficio stampa. De Filippo quindi potenzia la propria squadra comunicativa portando alla propria “corte” due esperti lucani dell’informazione lucana.
Parallelamente il governatore lucano ha chiesto (e questo sarebbe il terzo atto non ufficiale) ai suoi nuovi assessori di non rilasciare dichiarazioni e interviste alla stampa locale. In pratica per evitare di alimentare polemiche (o almeno di non crearne altre) nella fase iniziale del lavoro e aspettare magari che le luci dei riflettori, ora tutti puntati sul nuovi inquilini degli assessorati si smorzi. Una scelta quella del basso profilo imposto ai componenti dell’esecutivo che un pò ricorda la richiesta simile che il presidente del consiglio Silvio Berlusconi fece ai suoi ministri all’inizio dei giochi del governo nazionale.
Sta proprio qua forse il senso di una nuova linea comunicativa che non riconferma Ludovico Rossi nel ruolo di portavoce e “sposta” Donato Pace che contunuerà a dirigere l’area della Comunicazione istituzionale.
Per quanto riguarda i protagonisti di questa inversione, di Nino Grasso è il profilo della caporedattrice Lucia Serino (nel box al centro ndr).
Gianni Rivelli, poco più che quarantenne, lascia il ruolo di vicecaposervizio della redazione di Potenza della Gazzetta del Mezzogiorno. Attualmente guida la minoranza all’interno della Associazione della Stampa di Basilicata di cui è stato segretario. In passato è stato direttore commerciale della Kingcom e responsabile della campagna elettorale nel ’92 di Angelo Sanza ai tempi della Dc.
Almeno per il momento però, rimangono in campo le polemiche degli “esclusi”. Uomini e partiti del centrosinistra. I più diretti sono i Popolari uniti (vedere in basso ndr) con Antonio Potenza in testa. Ma non si placano nemmeno le voci che riguardano le altre forze con in testa quell’Idv che in extremis ha ottenuto un posto in giunta per Rosa Mastrosimone. A qualche giorno di distanza è stata confermata, da più parti, la tesi secondo cui il cambio tra Donato Viggiano (in primo momento ufficializzato come assessore alla Formazione) e Mastrosimone sia stato suggerito dopo il vertice romano tra Pierluigi Bersani e Antonio Di Pietro. De Filippo quindi su indicazioni delle segreterie nazionali avrebbe effettuato il cambio. A quanto pare chi invece avrebbe “preferito” lasciare tutto com’era era il segretario regionale del Pd, Roberto Speranza che con l’ingresso di Mastrosimone, politica di Matera, ha visto aumentare i “mal di pancia” proprio degli esclusi del Materano. E a oggi la situazione non è ancora completamente rientrata nella seconda provincia della Basilicata. La Direzione provinciale di ieri è stata rinviata. Altre indiscrezioni raccontano anche di altre dinamiche che si sono sviluppate negli ultimi giorni delle trattative per la giunta. Un’idea abbandonata è stata quella che portava alla Dirigente scolastica del Liceo scientifico Galileo Galilei, Camilla Schiavo. L’idea era quella di “compensare” con un esterno tecnico del mondo della scuola e di orientamento politico di sinistra la delega per il “confindustriale” Attilio Martorano. Alla fine l’irrigidimento della Sel su Rondinone non avrebbe lasciato spazio a questi ragionamenti.
Intanto, tornando alle questioni dei nominati, se il silenzio degli assessori è rigido, non altrettanto accade per il chiacchiericcio sui direttori generali dei vari assessori. Circolano con insistenza alcuni nomi su tutti. C’è quello dell’assessore lampo, Donato Viggiano che gode di buone percentuali. Poi ci sarebbero i ritorni di gente del calibro di Pierino Quinto, di Angelo Nardozza, di Andrea Freschi, di Maria Teresa Lavieri e Viviana Cappiello. Nei giorni scorsi circolava anche il nome di Vincenzo Sigillito dell’Arpab. Se la giocano anche Carmen Santoro e il professore e scrittore Paolo Albano.

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