ROMA, 13 FEB – Nel triennio 2014-2016 saranno in tutto 19.510 i posti messi a disposizione dei rifugiati e dei richiedenti asilo, cifra che comprende anche 6.490 posti aggiuntivi attivabili: il dato emerge dalla lettura del Rapporto annuale del sistema Sprar, il Sistema di protezione per i richiedenti asilo e rifugiati, presentato presso la sede dell’Anci alla presenza tra gli altri del presidente dell’Associazione Piero Fassino, del delegato Anci alla Protezione Civile Wladimiro Boccali e di Riccardo Compagnucci, vice capo del Dipartimento vicario per le Libertà Civili e l’Immigrazione del Ministero dell’Interno.
Nel complesso i posti aggiuntivi nel prossimo triennio saranno quindi 6.490, che andranno a sommarsi ai 13.020 già assegnati. A livello regionale è il Lazio a guidare la classifica per numero di posti messi a disposizione dei rifugiati e richiedenti asilo, con quota 4.462, di cui 1.072 aggiunti; a seguire la Sicilia, a 4.101 (di cui 1.692 nuovi), la Puglia, a 1.848, (+663), la Calabria, 1.645 (+655) e la Campania con 1.327 (549). Ultima la Sardegna, con 114 posti (+39), preceduta dal Trentino Alto Adige con 142 (+22).
Nel complesso, evidenzia il Rapporto, la Rete Sprar ha approvato 456 nuovi progetti, di cui 367 ordinari, 57 per minori non accompagnati e 32 per persone con disagio mentale o disabilità. Gli enti coinvolti sono 415, di cui 376 Comuni (compresi gli ambiti territoriali e sociali, i consorzi, la Società della Salute e le Comunità Montane), 30 Province e 10 Unioni di Comuni. Sotto il profilo dei posti sono nel complesso 13.020 quelli finanziati, di cui 12.076 ordinari, 691 per minori non accompagnati e 253 per persone con disagio mentale o disabilità. Tra i 6.490 posti aggiuntivi e attivabili se ne contano 6.259 di tipo ordinario, 174 per minori non accompagnati e 57 per persone con disagio mentale o disabilità.
“Negli ultimi decenni abbiamo assistito – ha spiegato Fassino durante la presentazione del Rapporto – a processi politici mondiali che hanno interessato numerose aree del mondo, come abbiamo visto ad esempio con i Balcani negli anni ’90 e più recentemente con i flussi provocati dalle cosiddette ‘primavere arabè. Tutto ciò ha provocato – ha aggiunto il presidente Anci – un aumento drastico degli arrivi nel nostro Paese di rifugiati e profughi, alla ricerca di speranze al di fuori del loro Paese di origine. Quindi – ha sottolineato – attrezzarsi per far fronte a questi fenomeni sociali è un’esigenza strutturale e urgente, cosa che del resto si propone di fare, fin dalla sua nascita, il sistema Sprar, di concerto con i Comuni che del processo di accoglienza in questi anni hanno dato prova di essere i protagonisti. Grazie naturalmente – ha osservato – al lavoro svolto insieme al Ministero dell’Interno e alle Prefetture”. Ora è venuto il momento, ha affermato da ultimo Fassino, “di varare norme stringenti su tutto il territorio nazionale e di conferire le risorse adeguate”.
NEL triennio 2014-2016 in Calabria ci sarà il 66 per cento di posti in più per accogliere rifugiati e richiedenti asilo. Sono i dati che emergono dal Rapporto annuale del sistema Sprar, il Sistema di protezione per i richiedenti asilo e rifugiati, presentato presso la sede dell’Anci alla presenza tra gli altri del presidente dell’Associazione Piero Fassino, del delegato Anci alla Protezione Civile Wladimiro Boccali e di Riccardo Compagnucci, vice capo del Dipartimento vicario per le Libertà Civili e l’Immigrazione del Ministero dell’Interno.
A livello nazionale ci saranno 6.490 posti che andranno a sommarsi agli esistenti, per un totale di 19.510 sistemazioni messe a disposizione lungo la Penisola. A livello regionale è il Lazio a guidare la classifica per numero di posti messi a disposizione dei rifugiati e richiedenti asilo, con quota 4.462, di cui 1.072 aggiunti; a seguire la Sicilia, a 4.101 (di cui 1.692 nuovi), la Puglia, a 1.848, (+663). Poi proprio la Calabria, 1.645 (+655) e la Campania con 1.327 (549). Ultima la Sardegna, con 114 posti (+39), preceduta dal Trentino Alto Adige con 142 (+22).
Nel complesso, evidenzia il Rapporto, la Rete Sprar ha approvato 456 nuovi progetti, di cui 367 ordinari, 57 per minori non accompagnati e 32 per persone con disagio mentale o disabilità. Gli enti coinvolti sono 415, di cui 376 Comuni (compresi gli ambiti territoriali e sociali, i consorzi, la Società della Salute e le Comunità Montane), 30 Province e 10 Unioni di Comuni. Sotto il profilo dei posti sono nel complesso 13.020 quelli finanziati, di cui 12.076 ordinari, 691 per minori non accompagnati e 253 per persone con disagio mentale o disabilità.
«Negli ultimi decenni abbiamo assistito – ha spiegato Fassino durante la presentazione del Rapporto – a processi politici mondiali che hanno interessato numerose aree del mondo, come abbiamo visto ad esempio con i Balcani negli anni ’90 e più recentemente con i flussi provocati dalle cosiddette “primavere arabe. Tutto ciò ha provocatoun aumento drastico degli arrivi nel nostro Paese di rifugiati e profughi, alla ricerca di speranze al di fuori del loro Paese di origine. Quindi – ha sottolineato – attrezzarsi per far fronte a questi fenomeni sociali è un’esigenza strutturale e urgente, cosa che del resto si propone di fare, fin dalla sua nascita, il sistema Sprar, di concerto con i Comuni che del processo di accoglienza in questi anni hanno dato prova di essere i protagonisti. Grazie naturalmente – ha osservato – al lavoro svolto insieme al Ministero dell’Interno e alle Prefetture». Ora è venuto il momento, ha affermato da ultimo Fassino, «di varare norme stringenti su tutto il territorio nazionale e di conferire le risorse adeguate».