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«In Calabria la situazione è drammatica. Il Psi dimezza i voti del 2005 passando da 74.448 con tre consiglieri eletti a 37.293 senza superare lo sbarramento del 4% e con zero eletti». A sostenerlo, in una dichiarazione, e Carmelo Giuseppe Nucera. «La Calabria – ha aggiunto – perde il titolo di Regione più socialista d’Italia conseguito dopo il ’94, quando i socialisti stavano in mezzo alla gente, distanti dalla gestione del potere, eleggendo propri rappresentanti in ogni competizione elettorale. E’ stato sconfitto il malcostume di condurre l’azione politica e di governo all’insegna della ruvida legge del potere e della omologazione: chi non si omologa diventa un nemico da distruggere. Alla fine i nemici sono diventati troppi e i voti non sono stati sufficienti per garantire la propria comoda posizione ai gerarchi più potenti del regime nel Psi e nel centrosinistra loierano».
«La sconfitta del centrosinistra alle regionali – ha sostenuto Nucera riferendosi al dato nazionale – è sotto gli occhi di tutti. La mancanza di una strategia unitaria e generale dei Partiti del centrosinistra, gli errori accumulati nel corso degli anni, il mancato rinnovamento e alcune scelte inadeguate sulle candidature alla presidenza delle Regioni stanno alla base della sconfitta. Ma quello che preoccupa è l’intervista euforica rilasciata recentemente dal segretario Nencini al ‘Velino’. Nencini presuppone un accordo privilegiato con Pd e Udc intorno al quale dovrebbe ruotare l’intero asse del centrosinistra. Nencini dovrebbe sentire il dovere di porre all’approvazione del Congresso nazionale del Partito questa sua nuova posizione, trattandosi di una modifica sostanziale alla linea politica approvata dall’ultimo Congresso». «Si tratta – ha concluso Nucera – di un percorso che porta il Psi verso posizioni moderate che non può avere altro sbocco che la confluenza nel Partito democratico. Non credo che la maggioranza dei socialisti siano disposti a seguirlo su questa strada. Sinistra socialista sicuramente non è disponibile e avanza una mozione autonoma per il Congresso».
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