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Il presidente della Provincia di Vibo Valenria, Francesco De Nisi (in foto), in rappresentanza dell’Amministrazione provinciale di Vibo Valentia, assisterà al rito dell’Affruntata, che si terrà domenica 11 aprile a Sant’Onofrio. Nell’annunciare la partecipazione della Provincia, De Nisi ha sottolineato l’importanza di essere presenti nel piccolo centro alle porte della città capoluogo per testimoniare la volontà di riscatto dalla ‘ndrangheta, che con le sue intimidazioni ha causato l’annullamento della festa che solitamente si tiene nel giorno di Pasqua.
De Nisi inoltre ha voluto rivolgere un appello: «Invito i calabresi onesti, quelli che credono davvero nella necessità di emanciparsi una volta per tutte dall’oppressione del potere criminale, a venire a Sant’Onofrio – ha affermato il presidente della Provincia -. In questo modo daremo un segnale concreto di vicinanza alla popolazione santonofrese e alla Diocesi, che insieme al parroco ha adottato con coraggio la scelta di rimandare l’Affrontata per dire no al ricatto della mafia».
L’ADESIONE DI AURELIO MISITI
«Il coraggio di un parroco di paese e la ferma posizione del vescovo di Mileto, Luigi Renzo di Campana, hanno sconfitto l’arroganza mafiosa degli uomini di onore». Lo ha sostenuto il parlamentare Aurelio Misiti. «Una ‘ndrangheta feroce come quella operante nella provincia di Vibo Valenzia dove a nessuna impresa o industria è permesso di lavorare in pace senza pagare il ‘pizzo’ – ha aggiunto – ha trovato un osso duro da rosicchiare e non ce l’ha fatta. Il parroco ha sospeso la tradizionale cerimonia che si farà invece domenica 11 aprile nella stessa piazza di Sant’Onofrio grazia all’iniziativa del prefetto di Vibo, Luisa Latella». «E’ un’occasione importante – ha concluso Misiti – per dimostrare che i cittadini calabresi non hanno paura e vogliono essere liberi».
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