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«E’ da mesi che denunciamo la scandalosa situazione del Centro per immigrati di Crotone: una bomba a tempo che è pronta ad esplodere e che deve essere disinnescata al più presto». Franco Maccari, Segretario Generale del COISP, il Sindacato Indipendente di Polizia, commenta così la notizia di violenti disordini scoppiati martedì scorso all’interno del centro di accoglienza Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto, durante i quali sono rimasti feriti due agenti della Polizia di Stato e due militari della Guardia di finanza con prognosi fra i quattro e i sette giorni.
Dopo gli incidenti, i poliziotti della squadra Mobile della Questura di Crotone hanno arrestato quattro giovani extracomunitari – due marocchini, un algerino e un tunisino – con le accuse di devastazione, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.
Continua Maccari: «Come avevamo denunciato dopo il nostro sopralluogo nella struttura, oltre alle vergognose condizioni di vita per gli ospiti – alloggiati in strutture fatiscenti e in pessime condizioni igienico-sanitarie, come testimoniato anche da un nostro esaustivo dossier fotografico – il centro costringe gli Operatori di Polizia ad operare in una situazione di estremo rischio, non solo sanitario, ma anche legato all’impossibilità logistica di affrontare e controllare situazioni di rivolta.
Martedì sera si è rischiato grosso, quando all’interno del Cie decine di immigrati sono saliti sui tetti delle palazzine ed hanno lanciato pietre e altri oggetti contundenti contro gli uomini delle Forze dell’ordine in servizio nel campo. Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza hanno dovuto affrontare una vera e propria guerriglia fino a notte fonda per evitare che gli extracomunitari sfondassero le recinzioni per darsi alla fuga. Forse occorre ricordare – continua Maccari – che solo poche settimane fa nel centro sono stati incendiati alcuni container adibiti ad alloggi, e sempre negli ultimi mesi sono rimasti feriti, in diversi episodi di rivolte o risse scoppiate nel campo, un ispettore di Polizia che, colpito da un sasso in pieno petto, ha riportato una frattura allo sterno, un brigadiere dei Carabinieri, e tre militari dell’esercito. Anche questa volta si è registrato soltanto «qualche» ferito. Ma bisogna che qualche nostro collega ci lasci la pelle perchè si cominci a parlare del Centro immigrati di Crotone e soprattutto si decida di chiudere questo «mostro» che non dovrebbe esistere in un paese civile?». (
Maccari ricorda che quello di Crotone «è il più grande Centro per immigrati in tutta Europa e ospita 1600 immigrati, che però in maniera incontrollata si moltiplicano durante le ore notturne, perchè gli otto chilometri di recinzione esterna sono pressochè incontrollabili e centinaia di immigrati si introducono per mangiare e dormire, e non ci sono Forze di Polizia sufficienti ad assicurare un controllo adeguato. La struttura, inoltre, è l’unica di tali dimensioni a comprendere nello stesso luogo i Centri di Accoglienza (C.D.A.), di Identificazione ed Espulsione (C.I.E.) e di Accoglienza Richiedenti Asilo (C.A.R.A.): un assembramento di strutture che, rivolta dopo rivolta, versa in condizioni sempre più critiche e pericolose, sia di tipo strutturale che sotto il profilo delle condizioni di vita e di lavoro: condizioni che tra l’altro risultano inspiegabili alla luce delle cospicue somme di denaro elargite per finanziare la gestione dell’accoglienza degli immigrati e la manutenzione del centro».

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