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di SARA LORUSSO
POTENZA – I lavori per il completamento del Nodo complesso del Gallitello, l’opera che, almeno secondo le intenzioni, dovrebbe migliorare il traffico cittadino, tra residenti e pendolari, potrebbero ripartire tra pochi giorni. Almeno secondo l’accordo bonario raggiunto, che tuttavia è in attesa di ufficializzazione, con l’associazione di imprese che ha in carico progettazione ed esecuzione dell’opera. La cifra individuata per risolvere la contesa tra le ditte e il comune dovrebbe essere di un milione di euro.
Che si stesse cercando un accordo tra il comune e l’ati che ha in carico la realizzazione della più grande opera di viabilità con cui la città abbia fatto i conti lo si sapeva da un po’. Da mesi, tra l’altro, l’opposizione cittadina aveva fatto notare come proprio non fosse possibile che un’opera tanto importante e che, a cantieri aperti, aveva reso, seppur temporaneamente, ancora più complessa la viabilità cittadina, fosse ferma da diverso tempo. Il timore, più volte esplicitato, stava proprio nella spesa eccessiva che tra varianti, penali e ritardi, l’amministrazione avrebbe dovuto accollarsi per chiudere i cantieri.
Non saranno rispettati i 700 giorni inizialmente previsti per la consegna, e manca ancora il definitivo accoglimento dei privati della “transazione”, ma con l’accordo «risolviamo una vicenda complicata – spiega il sindaco Santarsiero – Per un’opera tanto vasta, per di più in ambito urbano, un’amministrazione si assume parecchi rischi». Nel caso del Nodo, poi, non ha agevolato la scoperta di un sito archeologico nei pressi del cavalcavia previsto tra l’uscita di Potenza Ovest e viale del Basento che ha costretto a un ulteriore ritardo nei lavori. «Sia chiaro, quella scoperta è cosa buona per la città e noi, come amministrazione, ci siamo fatti carico del prosieguo dei lavori di scavo. Poi è stata definita la variante che, a sua volta, è stata verificata con nuovi scavi». Ne è venuta fuori una variazione del progetto originario anche sulle strutture del cavalcavia, in acciaio e non più in cemento ad aria compressa e con una luce che da poco più di 20 metri (la distanza di sospensione tra un pilone e l’altro) passa a oltre 60. E’ solo una delle variazioni che ha prodotto ritardi nei lavori. Tra i punti al centro del “contenzioso” sull’aumento dei costi e dei tempi di realizzazione anche la costruzione della galleria Gallitello, lo spostamento dei sotto-servizi, le procedure di esproprio dei suoli ed iter burocratici non sempre celeri. Il costo originario dell’opera era stato definito in circa 18 milioni di euro (rimodulati dal vecchio finanziamento per l’aeroporto cittadino giudicato impossibile), ma le imprese appaltatrici avevano chiesto circa 13 milioni di euro in aggiunta per completare, tra i numerosi disagi e stop non voluti lamentati, i lavori.
Nel maggio 2008 stato avviato l’iter per un accordo bonario tra le parti ed è stata costituita un’apposita commissione per vagliare la questione. Tra analisi di parte e punti di vista sui lavori di ciascuno dei soggetti coinvolti, nel marzo scorso la commissione ha redatto una bozza di accordo bonario.
La questione, a livello amministrativo, è in capo all’esecutivo. Ma la vicenda è stata comunque portata dal sindaco nelle commissioni consiliari permanenti: lì i consiglieri hanno preso atto dell’accordo, dopo aver ascoltato il referente dell’avvocatura di Stato che ha fatto le parti dell’ente e anche l’assessore alla Viabilità, Pietro Campagna. Da parte dell’amministrazione è tutto pronto e sembra che anche i consiglieri abbiano compreso e accolto la strada da seguire. Tuttavia non mancano alcune perplessità.
«Va bene l’accordo – dice Giuseppe Molinari, coordinatore dell’opposizione – purchè si riprendano i lavori. Restare fermi con i cantieri ad ormai più di due anni dalla loro apertura non è davvero concepibile». Il dubbio, piuttosto è su altro. «Il milione di euro in più, qualora l’azienda accettasse, servirebbe a colmare le riserve degli appaltatori». Resta, invece, a parte, la spesa per gli scavi e la variante collegata. «Fatto sta – dice Molinari – che proprio l’apertura di quel viadotto tra Potenza Ovest e viale del Basento era stata annunciata già diverso tempo fa. Ricordo male o proprio l’anno scorso, poco prima delle elezioni comunali ed europee, si disse che a giugno (del 2009, ndr) sarebbe stato aperto?».
Santarsiero e Campagna guardano al dato complessivo. Che significa, il prima possibile, consegnare l’opera al capoluogo e al suo hinterland. Con una spesa decisamente più bassa delle aspettative e una sorta di premio di accelerazione che, spiega il sindaco, «potrebbe permettere di raggiungere il completamento in tempi celeri».
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