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Tre candidati alla presidenza della Regione, sostenuti complessivamente da sedici liste. Questo il quadro delle elezioni regionali in Calabria.
In lizza, per il centrosinistra, il presidente uscente Agazio Loiero, sostenuto da sei liste; l’attuale sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Scopelliti (Pdl), con sette liste, e l’imprenditore vibonese Filippo Callipo, sostenuto da tre liste.
Loiero è appoggiato da Partito Democratico, Partito Socialista-Sinistra con Vendola, Federazione della sinistra, «Autonomia e diritti» per Loiero presidente, Alleanza per la Calabria (con Api, Mpa e civiche), «Slega la Calabria».
Scopelliti è appoggiato dalle liste Insieme per la Calabria (con Repubblicani, Udeur e Psi), Udc, Noi Sud, Scopelliti presidente, Pdl e Fiamma tricolore. Callipo è sostenuto da Radicali, Italia dei valori e «Io resto in Calabria».
Tra i dati politici più eclatanti la distinzione all’interno del centrosinistra, con Italia dei Valori e Pd divisi su due candidati. Una posizione scaturita dalla volontà di Di Pietro e dell’europarlamentare Luigi De Magistris di non sostenere la ricandidatura di Loiero.
A nulla sono serviti i tentativi di mediazione, comprese le offerte a Callipo di partecipare alle elezioni primarie del Pd o di correre come vicepresidente di Loiero. Le elezioni interne alla coalizione di centrosinistra che hanno poi decretato la vittoria di Loiero.
La Calabria, dunque, è l’unica regione in cui le due forze del centrosinistra sono rimaste senza un accordo unitario. Nel centrodestra, invece, il dato principale è il sostegno dell’Udc a Scopelliti, dopo un tentativo di dialogo avviato con il centrosinistra ma mai concluso.
Per lo scudocrociato si è trattato di una scelta complessa, arrivata anche dopo avere valutato la possibilità di una crsa solitariai. Per Callipo, infine, si tratta della prima candidatura in una competizione elettorale, dopo che negli ultimi anni l’imprenditore vibonese è stato più volte in predicato di scendere in politica. Il voto in Calabria è caratterizzato dall’introduzione di una nuova legge elettorale regionale.
Il presidente della Regione è eletto direttamente con il sistema maggioritario: vince chi ha più voti e non ci sono ballottaggi. Il consiglio regionale, composto da 50 membri compreso il presidente della Giunta, è eletto con un sistema proporzionale con premio di maggioranza di nove seggi assegnato alle liste collegate al presidente eletto. I seggi sono attribuiti proporzionalmente, sulla base di liste di partito presentate nelle diverse province (tanti voti, tanti seggi). Le liste sono collegate a un candidato presidente ed è previsto uno sbarramento del 4% per le liste provinciali.
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