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Il giudice sportivo ha inflitto due giornate di squalifica a sedici giocatori del San Luca, formazione calabrese di Prima Categoria. Alla base del provvedimento i fatti dello scorso novembre quando, nella partita contro il Bianco, i giocatori erano scesi in campo con la fascia nera al braccio per ricordare la scomparsa di un personaggio di spicco della ‘ndrangheta locale, il boss Antonio Pelle, detto ‘ntoni Gambazza.
Oltre alla squalifica per i giocatori, il giudice spotivo ha anche deciso di penalizzare di tre punti il San Luca, che sconterà la sanzione in questa stagione,in più di multare di 600 euro la società. Non è andata meglio ai dirigenti. Cinque mesi di inibizione sono stati inflitti a Giuseppe Trimboli, due mesi a Giuseppe Strangio e un mese e cinque giorni a Giuseppe Nirta. Questi provvedimenti, quattro mesi dopo si vanno ad aggiungere a quelli presi dal questore di Reggio Calabria, Carmelo Casabona,subito dopo l’episodio. Già allora infatti il questore, su proposta dei carabinieri, aveva emesso un provvedimento di Daspo, il divieto cioè di accesso alle manifestazioni sportive, per un anno per il vicepresidente, Giuseppe Trimboli, l’unico dirigente presente allo stadio, e la Procura federale della Federcalcio aveva aperto una inchiesta.

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