CATANZARO – Stuprate, di botte, di insulti, di minacce. A volte ammazzate, umiliate, dimenticate. Triturate in logiche perverse, madri, mogli, sorelle sottomesse, mai come in Calabria la giornata internazionale contro la violenza sulle donne ha un significato forte, perchè ha la faccia di chi ha detto no alla ‘ndrangheta (come Lea Garofalo, Maria Cacciola, Giuseppina Pesce) ha la faccia di ragazzine come Roberta Lanzino, come Fabiana Luzzi uccisa dal fidanzato a Corigliano, per inspiegabili gelosie o quella di Anna Maria Scarfò che alza la testa contro il branco che la stupra, ripetutamente e la usa come una cosa e sopporta anche quando viene additata e rifiutata. La faccia delle donne di Calabria è anche quella di chi non sopporta in silenzio, ma va controcorrente, denuncia. Urla. Per l’occasione oggi la Cgil ha organizzato un vero e proprio evento che attraverserà in lungo e in largo la regione. E tutti potranno indossare qualcosa di rosso per dire no alla violenza.
Ecco intanto gli appuntamenti: alle 17 a Castrovillari si terrà il dibattito moderato da Susanna Gonzalez con le conclusioni della segretaria regionale Mimma Iannello; a Cosenza, in via Fagiani, alle 18 è prevista l’inaugurazione del Centro Antiviolenza dedicato a Roberta Lanzino; a Catanzaro, in Piazza Prefettura, dalle 17, avrà inizio l’evento “Vive le donne” e coinvolgerà le donne dell’arte, della cultura, dell’informazione e del lavoro.A Crotone, presso l’Auser, ci sarà un dibattito sul femminicidio; a Vibo una serie di reading. Sempre nella cittadina vibonese un corteo dalla biblioteca arriverà fino a Piazza Municipio. A Gioia Tauro, alle 10,30 in centro ci sarà un flash mob in scarpe rosse in memoria delle donne uccise; a Reggio, nei locali del Museum Center alle 18,30 Cgil e Auser discuteranno le implicazioni culturali in “Abbattiamo i muri del silenzio per dire No alla violenza”, insieme a rappresentanti dei centri antiviolenza, psichiatri, magistrati, scrittrici. In prima linea ci sono altre donne, Alessandra Baldari e Mimma Pacifici, componenti del Direttivo Nazionale Cgil, che insieme a tanti volontari dicono no alla violenza.