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«180 frane, decine di comuni isolati, un paese – Maierato – evacuato, strade interrotte. In questo catastrofico scenario di una Calabria che crolla rischia di inserirsi presto, in assenza di interventi immediati, anche la periferia di Reggio Calabria. Dalle zone collinari della città dello Stretto, infatti, arrivano in queste ore drammatici appelli alla messa in sicurezza di un territorio devastato dalla cementificazione selvaggia, ciclicamente ostaggio di fiumare ingrossate, smottamenti e strade interrotte e dimenticato dallo stesso sindaco di Reggio Calabria che oggi, paradossalmente, nelle vesti di candidato governatore del Pdl si è lamentato con Guido Bertolaso della mancanza di prevenzione nei comuni della regione». Lo dichiara il segretario regionale del Prc Nino De Gaetano, denunciando, in particolare, i disagi che stanno vivendo gli abitanti della zona sud della città dello Stretto. «Le abbondanti piogge di questi ultimi giorni – prosegue – hanno inferto l’ennesimo, duro colpo al già fragile assetto idrogeologico della periferia reggina, dove fiumi di fango e pietre, costoni di collina pericolanti e assenza di collegamenti stabili e sicuri stanno mettendo quotidianamente a rischio l’incolumità degli abitanti nella più assoluta latitanza degli amministratori comunali, evidentemente distratti da altre priorità. In particolare, nella zona sud di Reggio Calabria appare drammatica la situazione di Paterriti e Oliveto, già colpite da una frana nell’aprile 2009 e ancora in attesa che il Comune si ricordi di portare a termine i lavori indispensabili per non far temere il peggio ad ogni pioggia. L’unica strada di collegamento tra le frazioni e il centro continua a nascondere insidie ad ogni metro e non c’è ancora nessuna traccia del ponte sul torrente Valanidi che avrebbe dovuto permettere di bypassare il greto della fiumara tuttora attraversato dagli automobilisti tra mille pericoli. Non va meglio nella zona di Ravagnese-Vallata Valanidi, con strade allegate, muri di sostegno ceduti e pezzi di collina che incombono pericolosamente su vie e case. Ripetiamo da anni che solo una responsabile e costante opera di manutenzione del territorio può scongiurare il ripetersi di tragedie come quelle di Vibo Valentia, Soverato e, più recentemente, di Scaletta Zanclea. Per questo sarebbe criminale trascurare il grido d’allarme che arriva in queste ore dalle colline di Reggio Calabria. Il dramma degli sfollati di Maierato, costretti ad abbandonare le proprie case, deve servire da monito per tutti gli amministratori calabresi, compreso il sindaco di Reggio Calabria».
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