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Il Pd propone a Pippo Callipo di partecipare alle primarie del 14 febbraio per la scelta del candidato alla presidenza della Regione Calabria, ma la risposta dell’imprenditore arriva subito ed è un no secco. È questa la sintesi di un’altra giornata di passione sul fronte della scelta del candidato del centrosinistra alle regionali di fine marzo. «Noi – ha detto Callipo spiegando il suo no- andiamo avanti segnando una orgogliosa distanza da questa politica obsoleta, che parla solo di posti da assegnare per comprare la libertà delle persone e mai di sviluppo, ricerca, innovazione. Abbiamo visto, in questi cinque anni, il peggio del regionalismo calabrese dappertutto». Una reazione da cui non traspare alcuna incertezza e che fa cadere nel vuoto l’invito che a Callipo è stato rivolto stamattina direttamente dal segretario del Pd calabrese, Carlo Guccione. «Le primarie per la scelta del candidato a presidente della Regione – ha detto Guccione – sono aperte alla partecipazione di tutta la coalizione del centrosinistra ed invitiamo per questo Pippo Callipo, candidato dell’Idv, a parteciparvi. E qualora dovesse risultare il vincitore, tutto il centrosinistra, con in testa il Pd, lo sosterrà». L’invito di Guccione era stato commentato positivamente dal presidente della Regione, Agazio Loiero, candidato alle primarie insieme al presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Bova, ed al consigliere regionale Bruno Censore. «Se Callipo partecipasse alle primarie del centrosinistra – ha detto Loiero – sarebbe una grandissima cosa. Ieri l’ho incontrato e gli ho espresso la solidarietà per le minacce subite, rinverdendo una vecchia amicizia. Due anni fa, infatti, gli avevo proposto di fare l’assessore e non ci siamo accordati per una piccola cosa». Commento altrettanto positivo anche da parte di Bova, secondo il quale la partecipazione di Callipo alle primarie “sarebbe benvenuta nel quadro di novità che le primarie rappresentano sul piano democratico». Callipo, però, ha rifiutato la proposta e lo ha fatto elencando i «mali» della gestione della Regione, a partire dalla sanità. «E’ lo specchio più drammatico – ha detto – di come questa politica non abbia alcun senso delle istituzioni e nessun rispetto per i cittadini. Come potrei sedermi allo stesso tavolo con chi non ha saputo garantire ai calabresi neppure il diritto alla salute e un minimo di stato sociale? Noi abbiamo assunto un impegno: dare un’occasione alla Calabria migliore, a quella che vuole davvero spezzare il nodo che ci opprime e che è fatto di malaffare, politicanti e criminalità». Non si realizza, dunque, un possibile accordo tra Pd ed idv per un sostegno dei democratici a Callipo in Calabria in cambio di un appoggio dei dipietristi a Vincenzo De Luca in Campania. Una possibilità stroncata dallo stesso Di Pietro. «Quanto a Calabria e Campania – ha detto infatti il leader di Idv – non voglio fare forzature. Non ci sono condizioni per cui se mi dai la Calabria, io ti do la Campania perchè per un patto tra gentiluomini che vogliono fare il governo insieme non si parte con un ricatto». Più che di coalizione, dunque, come aveva proposto Guccione, quelle del 14 febbraio saranno le primarie del solo Pd.
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