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Un messaggio nel quale si minaccia di morte il sostituto procuratore della Repubblica di Crotone Pierpaolo Bruni è stato fatto pervenire al sito on line del giornale ‘il Crotonese’, un trisettimanale diffuso in tutta la provincia.
A darne notizia è stato lo stesso periodico in un articolo pubblicato oggi, nel quale si spiega che le minacce sono contenute in un messaggio di posta elettronica inoltrato da un anonimo a commento di un articolo che era apparso sulle pagine de il Crotonese alcuni mesi prima e nel quale si dava notizia della confisca dei beni disposta dal Tribunale di Crotone nei confronti di due esponenti di spicco delle cosche locali, coinvolti nell’indagine della Dda contro la criminalità organizzata del crotonese denominata ‘Heracles’.
Nell’articolo si faceva riferimento anche alle dichiarazioni rese dai collaboratori di giustizia al pm Bruni. Nel messaggio postato al sito web del giornale, dunque, l’anonimo scrive: «Pierpaolo Bruni… ahahah… tu per noi sarai na muschiddra… tutto questione di tempo… a presto tu sarai raccolto con un cucchiaino… di te rimarranno solo le ceneri… Insieme ai tuoi carissimi pentiti Bumbaca e Marino».
Le minacce di morte on line inoltrate al pm Bruni rappresentano solo l’ultimo episodio, in ordine di tempo, di una escalation di atti intimidatori ai danni del magistrato che da dieci anni ormai si occupa di lotta alla criminalità organizzata ma anche di reati dei cosiddetti colletti bianchi, per non dire dell’indagine sulla costruzione di una centrale per la produzione di energia elettrica che coinvolge anche noti esponenti politici, ufficiali dei carabinieri e servizi segreti.
Appena qualche settimana addietro è trapelata la notizia che ignoti malviventi avevano manomesso l’autovettura utilizzata dal padre del magistrato, alla quale era stato reciso il tubo della benzina, probabilmente con l’intento di provocare un incendio. Ancora più di recente sono emersi altri due episodi altrettanto inquietanti. Sul sellino del suo acquascooter, custodito in una rimessa per imbarcazioni, il pm Bruni ha trovato due scatole vuote per pistole. Infine, nei pressi della sua abitazione, sottoposta a sorveglianza continua, una sera sono stati bloccati due individui camuffati con sciarpe e cappelli; all’arrivo di alcuni agenti della squadra Mobile che di solito scortano il magistrato, i due uomini non hanno saputo giustificare la loro presenza in quel luogo. Sul momento non è stato possibile accertare quali fossero le reali intenzioni di quegli uomini ma l’episodio è finito, insieme a tutti gli altri, nel corposo elenco trasmesso dalla Procura della Repubblica di Crotone a quella di Salerno, competente a indagare sulle vicende che riguardano i magistrati del circondario crotonese. Nel fascicolo che vede il pm Bruni come parte offesa, sono contenute anche le rivelazioni di alcuni collaboratori di giustizia sui progetti delle cosche di eliminare il sostituto. Nel dicembre scorso il Consiglio superiore della magistratura, accogliendo la sua richiesta, ha trasferito il sostituto Bruni alla Procura della repubblica di Catanzaro dove dovrebbe prendere servizio nei prossimi mesi.
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