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Quanti non hanno potuto partecipare ieri alla seduta del Consiglio comunale di Gerace, hanno accolto con soddisfazione la notizia delle determinazioni cui è pervenuto il consesso in merito al futuro della struttura di «Largo Piana». L’Ospedale di Gerace, costato circa 9 miliardi di vecchie lire, il cui mancato utilizzo secondo la Guardia di Finanza – ha causato un danno erariale di 7 milioni di euro – non può morire così.
La Regione – e per essa l’Asl n.9, che nel 96 ha acquisito la proprietà dal Comune a costo zero, ora potrebbe addirittura venderlo, o darlo in locazione, per sanare i debiti della sanità calabrese. «Non ci stiamo», gridano oggi il sindaco, Salvatore Galluzzo (in foto), e la Giunta comunale, che hanno chiesto di riacquisire la proprietà dell’immobile o la concessione dell’immobile in uso nonchè hanno stabilito d’imporre all’Asl il pagamento delle quote Ici fin qui maturate.
Non vuole arrendersi nemmeno la cittadinanza, tanti sindaci della Locride ed alcune sigle sindacali che ieri hanno partecipato alla seduta del Consiglio comunale straordinario ed aperto.
La struttura va utilizzata, può dare sviluppo e lavoro. Giuseppe Pezzimenti, già sindaco della città, ha inviato una serie di proposte d’utilizzo a ben 14 ministri; il sindaco Galluzzo ne ha alcune che potrebbero essere già adottate. Un «Comitato d’attenzione», composto dai consiglieri comunali e da una delegazione di cittadini, col supporto del sottosegretario alla presidenza della Giunta Regionale, Sergio Laganà, si confronterà sin da subito con la Regione una cui Legge, proposta nel 2002 dal defunto consigliere Francesco Fortugno, sancisce l’inalienabilità delle strutture.
La collettività geracese ora pretende fatti, trasparenza, capire perchè si stia lasciando morire una struttura simile mentre la Regione programma la costruzione di nuovi ospedali e ne riconverte altri; perchè – nel 1996 – non è stato rispettato il deliberato dell’allora direttore generale dell’Asl, Giuseppe Fimognari, che aveva disposto il trasferimento a Gerace del Reparto di geriatria. Nel consiglio comunale tenutosi ieri non sono stati pochi coloro i quali hanno proposto, qualora le istituzioni superiori continuino a fare ancora orecchie da mercante, di passare ad azioni di protesta forti ed incisive. Anche rinunciando a recarsi alle urne alle prossime elezioni regionali.

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