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POTENZA – Si va verso una normalizzazione. Nell’ultimo anno – i dati riguardano la procura della Repubblica di Potenza – «il numero dei procedimenti nei quali si è fatto ricorso alle intercettazioni risulta ridotto quasi del 50 per cento rispetto all’anno precedente, essendosi passati da 54 a 29 procedimenti».
Lo ha detto il Presidente della Corte d’appello di Potenza, Ettore Ferrara, nella relazione con la quale sta inaugurando l’anno giudiziario, a Potenza: «La durata complessiva delle intercettazioni – ha aggiunto Ferrara – è stata pari a circa il 25 per cento di quella registrata nel precedente anno (12.582 giorni rispetto ai 50.106 del periodo luglio 2007-giugno 2008), mentre i costi di tale attività hanno subito una contrattazione di circa il 30 per cento, riducendosi da 1,9 milioni di euro a 1,3 milioni di euro».
La criminalità
Nell’anno passato, nel Vulture-Melfese vi sono stati «fenomeni criminosi di particolare violenza», mentre «nel Materano significativi sono stati alcuni gravi episodi di incendio e danneggiamento, probabili sintomi di attività estorsiva complessa e organizzata. Numerosi anche i casi di sfruttamento di manodopera nei lavori agricoli». Ferrara ha detto che “i reati di criminalità comune più diffusi sono le lesioni personali, le truffe e i furti, i reati in maniera di stupefacenti, le violazioni edilizie, nonchè, nell’ambito dei reati contro la pubblica amministrazione gli abusi di ufficio». Per quanto riguarda, «le attività criminali specificamente ascrivibili alle organizzazioni presenti sul territorio – ha continuato Ferrara – risultano orientate soprattutto verso i reati di usura, di estorsione, del gioco d’azzardo e del traffico di sostanze stupefacenti; in taluni casi sono stati riscontrati anche preoccupanti contatti della criminalità organizzata con il mondo dell’imprenditoria».
I segnali positivi
Nel Distretto della Corte d’appello di Potenza, lo scorso anno, si sono registrati “oggettivi segnali di cambiamento in positivo che lasciano ben sperare anche per il più immediato futuro». Ferrara ha sottolineato l’“eccessiva durata dei procedimenti, in massima parte addebitabili all’inadeguatezza degli organici, sia dei magistrati sia del personale amministrativo». Riguardo alla giustizia civile, Ferrara ha detto che «l’area di maggiore sofferenza è rappresentata dalla Corte d’Appello» e ha aggiunto che «l’indice di smaltimento, che dovrebbe essere pari a 50, risulta aver raggiunto il tetto del 34,54 per cento, che colloca il nostro ufficio al settimo posto di una ipotetica graduatoria nazionale di efficienza delle Corti d’appello». Ferrara, inoltre, ha evidenziato la diminuzione della durata media complessiva dei processi e l’aumento delle controversie in materia di lavoro e previdenza. In riferimento alla giustizia penale, «l’area di maggiore sofferenza – ha proseguito Ferrara – risulta essere quella relativa alle attività di competenza degli uffici di Procura», dove vi è stato un aumento del 6,54 per cento dell’iscrizione di notizie di reato. Parlando degli organici dei magistrati, Ferrara ha detto che nel Distretto dovrebbero essere 111 e sono invece 84, «con una scopertura in termini percentuali del 24,32 per cento»; per quanto riguarda il personale amministrativo, l’organico prevede 455 persone in servizi, ma i posti scoperti sono 110 (con un indice del 24,18 per cento).

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