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I Magda Allam, i Basilischi, il Cavaliere
Quasi che siamo ad un punto in cui non si capisce più nulla. Sono convinto, però, che il Cavalier Berlusconi, annoiato dal forte dormiveglia dei suoi “Fidati”, rappresentanti Lucani, Onorevoli Viceconte, Taddei e altri, singoli in compagnia, che tardano ad esprimersi e non so per quali ragioni, se di interessi da prima Repubblica o di mollezza congenita, quella che si riferisce a un’abulia da vera astenia neuropsichica o da ultra intese che ognuno se le interpreti come vuole, per accontentare tutti, ha inventato la proposta di un Arabo per contentare e tenere cristianamente uniti i Basilischi, popolo mite, ubbidiente, taciturno e “asino portante” che accetta e cammina, tollerando le frustate del padrone.
Gli interventi di giornalisti e di rappresentanti politici dell’opposizione, non avendo da pensare ad altro, commentano e tengono d’occhio i movimenti dell’alta politica del Pdl e passano al pari e dispari degli eventuali risultati pro o contro. C’è qualcuno che vorrebbe turarsi il naso e votare per quelli che già abitano al palazzo della Regione, ma da persona qualificata quale credo che sia, non lo conosco di persona, non si lasci confondere dal pensiero di lasciare le cose come stanno. La Basilicata, fra tante vicissitudini negative, ha bisogno di un radicale cambiamento, ma nessuno si assume né la forza , né il coraggio di cimentarsi a fondo per realizzarlo. Le telenovele si prolungano e i giovani magari anelando alla speranza che qualcuno porta nel nome, non si rendono conto che in Basilicata c’è una stasi che puzza, da vera prima repubblica, fatta di intese, di sottintesi, di connubi, di suggerimenti, di spartizioni e di piaceri con tacito consenso, pur di durare nel tempo alla faccia di un cambiamento che assicuri più largo respiro ai singoli cittadini e cambi il volto della Regione che ancora porta l’immagine dei progressi raggiunti da Verrastro, Azzarà e qualche altro democristiano, cadendo nella stasi della pubblica Amministrazione da decenni coi Governi di Centro sinistra, che spesso, hanno adottato e adottano anche misure di impedimento contro imprenditori in campi diversi, per avversione politica o rancori personali. Il Centro sinistra è radicato e forse inamovibile, non perché coloro che lo compongono, siano i più bravi, più capaci e più “inventori” di realtà innovative, ma perché lo status quo non è molestato da nessuno, né di destra, né di sinistra. C’è una felicità da sottintesi e mancano le guerre stellari. A parole, magari se ne dicono di belle e di brutte, ma poi tutto si accomoda e chi si è visto, si è visto. Forse la noia di Berlusconi per la Basilicata è al massimo e forse per questo lancia la proposta di un Arabo a Governatore della Basilicata, perché si concilierebbe con gli arabi Primati della nostra Regione. Nulla, per carità, contro Magdi Cristiano Allam, che merita stima, consolazione e supporto, per il coraggio avuto di abbracciare la fede Cristiana contro i pericoli dei suoi ex Islamici che a differenza dei Cristiani che amano il “Perdono”, amano la “vendetta”. Forse per tanti nostri concittadini di ogni colore politico, però, la pensata di Berlusconi, andrebbe anche bene, per sfatare certi contenuti della parola arabo, che nel nostro lessico corrente, si usano per classificare persone arretrate e non condivisibili.
Quando la Basilicata del centro destra vorrà svegliarsi? per considerare che, oltre Magdi Allam, Taddei, Viceconte e altri diventati afoni per troppo silenzio, c’è nella sua terra uno stuolo di professionisti, persone colte e per bene, idonee e capaci di governare questa Regione da cui si può selezionare qualcuno abile, onesto e libero da inciuci e compromessi, per far si che si cancelli dalla nostra terra la macchia rossa del sud. Che vergogna si replicherebbe, se questo accadesse di nuovo. Quanto ho espresso, non vuole offendere nessuno, ma vuole esprimere uno sprono per chi, anche deliberatamente si faccia avanti e accetti col consenso del cavaliere.
antoniogalizia@libero.it
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