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Cinque persone sono finite in manette a Taurianova (Rc) con l’accusa di avere realizzato una discarica abusiva per sottoprodotti della lavorazione di agrumi estesa su un’area di 3.600 metri quadrati. Le persone arrestate sono uno dei titolari dell’azienda, M.A., di 68 anni, di Amato di Taurianova, e quattro operai rumeni, impiegati in nero, e quindi senza alcun contratto, una donna di 27 anni M.E; M.V.G. di 27 anni; B.A.(25) e M.N. di 33.
I reati contestati sono furto di acque di proprietà demaniale, getto pericoloso di cose e realizzazione e gestione di discarica abusiva di rifiuti speciali. Secondo quanto appurato dai militari il ciclo di lavorazione degli agrumi, seguito nell’azienda, produceva una quantità assai consistente di liquami ed altri rifiuti organici in grado di poter inquinare il suolo e le falde acquifere. Tuttavia, i titolari dell’azienda, per lo smaltimento dei rifiuti, non si erano dotati di alcun sistema.
Il materiale di risulta veniva semplicemente avviato ad un nastro trasportatore che lo riversava, per caduta, in una vasca realizzata in un terreno situato all’esterno del perimetro della impresa. La vasca, completamente aperta ed alla luce del sole, era priva di autorizzazione, secondo quanto riferito dai carabinieri, e realizzata abusivamente con caratteristiche in totale difformità dalle norme in materia di tutela ambientale.
Il controllo dei carabinieri ha permesso di accertare che l’impresa si serviva di acqua prelevata, in assenza di autorizzazione, da un pozzo artesiano ubicato nelle adiacenze dell’area inquinata, con un altissimo rischio di contaminazione della falda acquifera e, conseguentemente dei prodotti alimentari risultato della produzione.
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