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REGGIO CALABRIA – Il ministro ai beni culturali Massimo Bray, dal Senato, ha annunciato il ritorno dei Bronzi di Riace al museo di Reggio per “i primi mesi del 2014”. Una assoluta novità, e anche la conferma di quanto scritto ieri dal Quotidiano. Slitta dunque ufficialmente il cronoprogramma stabilito dallo stesso ministero secondo cui i Guerrieri sarebbero dovuti rientrare a Palazzo Piacentini entro il 31 dicembre 2013.
La causa del differimento di data le diffide giunte, come annunciato qui dal direttore Mibac Calabria, Francesco Prosperetti, in merito all’aggiudicazione della gara d’appalto da cinque milioni di euro per il completamento del museo. Il ministro Bray, solo due mesi fa, aveva mandato a Reggio Calabria il direttore generale Mibac Antonia Pasqua Recchia per verificare cosa stesse succedendo e la ragione dei tanti ritardi accumulati. Da quella visita scaturì il cronopramma secondo cui, proprio per non attendere la riapertura di tutto il museo prevista per la primavera 2014, i Guerrieri sarebbero tornati a casa prima, e cioè entro Capodanno.
La notizia del rientro dei Guerrieri nei “primi mesi del 2014” conferma, sì, l’attenzione del ministro (e il Governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti ha dichiarato da Vienna “di sentirsi confortato”), ma di fatto apre scenari nuovi, proiettati sul nuovo anno e non più sul 2013. Nel suo intervento al Senato, ricordando che i Bronzi sono stati restaurati completamente (restauro finito nel 2011) ed hanno fatto il pieno di visitatori, ha anche però detto chiaramente che, per quanto siano ben visibili, le statue debbano ritornare al più presto in piedi per essereammirate degnamente nella loro possenza.
Per dimostrare infine l’attenzione del Mibac per il “Caso-museo”, Bray ha aggiunto: “A Reggio Calabria abbiamo destinato 10,5 milioni di euro”. Bene, quei dieci milioni e mezzo, non si riferiscono ai lavori in corso sul museo stesso, che ancora devono essere completati con i 5 milioni della Regione per impinatistica, sala Bronzi e allestimento, bensì all’ulteriore progetto di ampliamento sotterraneo, che dovrebbe coinvolgere anche l’antistante Piazza De Nava per crare una uscita sotterranea e nuovi spazi per i visitatori. Progetto aspramente contestato da molte associazioni della città, che non vogliono vedere “stravolto” il centro storico e la sua identità, ed ancora oggi sul piede di guerra. Il prossimo 25 settembre, su questo progetto redatto dal vincitore del concorso di idee, Nicola Di Battista, si terrà la conferenza di servizi, per provare a trovare la quadra tra forze politiche, amministrazioni, Mibac e associazioni. Queste ultime fermissime sul fronte del “no”. I 10,5 milioni, peraltro, di cui parla Bray, sono fondi Poin che devono essere utilizzati entro il 2015. Altrimenti andranno perduti.
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