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di MARIATERESA LABANCA
PANTANO DI PIGNOLA – Non un semplice campo da golf. Quello che la zona del Pantano di Pignola si prepara a ospitare sarà un vero e proprio polo d’eccellenza dedicato allo sport più d’elite che si conosca, tanto da fare invidia a tutta Italia. Sono le caratteristiche climatiche della zona a rendere possibile la realizzazione di un progetto così ambizioso, che non solo regalerà la primo struttura di questo genere ai lucani, ma consegnerà alla Basilicata un polo attrattore per tutti gli appassionati del Mezzogiorno dello sport di Tiger Woods. O almeno questo c’è nelle intenzioni: un posto come pochi in Italia per chi è alla ricerca delle qualità esclusive di un campo realizzato secondo le caratteristiche scozzesi.
La firma
Il mega campo da golf che si estenderà su una superficie di 60 ettari, proprio vicino al lago Pantano di Pignola, era stato annunciato nei giorni scorsi dal sindaco di Potenza, Vito Santarsiero, nell’ambito dei progetti che verranno sviluppati dal Piot “montagna potentina”. Ma solo ieri pomeriggio è arrivata la firma ufficiale che sancisce tutte le partnership dei programmi integrati di offerta turistica di quest’area. Il Piot – ossia quello strumento innovativo lanciato dalla giunta regionale di Basilicata, che prevede il potenziamento dell’offerta turistica locale attraverso la creazione di sinergie tra pubblico e privato – avvia così la sua fase attuativa.
Oltre a questo specifico progetto, ce ne sono degli altri che vedono il coinvolgimento di altrettanti privati.
Le caratteristiche
E’ proprio l’originalità dell’idea del mega campo da golf, che farà da cerniera al turismo del capoluogo lucano e quello della montagna Potentina, ad attrarre in questo momento la curiosità dei più. A spiegarne i particolari è il coordinatore responsabile del progetto Gjonata Bronconi, di Polo sviluppo imprese srl di Firenze, società di consulenza già accreditata da “Il Sole 24 Ore”. Si tratta della società che procedere a definire il piano di intervento e, soprattutto, a curare la realizzazione dell’intero progetto, fino all’assegnazione della gestione delle singole attività di utilizzo dell’intero plesso. Solo in sede di presentazione del progetto esecutivo saranno indicati i principali soggetti coinvolti.
La scelta dell’area sulla quale far sorgere la struttura è chiaramente dovuta alla capacità di approvvigionamento idrico. «La progettazione di un percorso di Golf – spiega Bronconi – deve porsi l’obbiettivo di ridurre quanto più possibile i consumi idrici e, parallelamente, quello di rendere autonoma la struttura golfistica ricorrendo alla creazione di bacini idrici naturali».
Le caratteristiche principali del progetto sono riqualificazione dell’esistente, ecocompatibilità ed ecosostenibilità. «Il nostro obiettivo – spiega ancora il responsabile del progetto – è avvalersi delle strutture immobiliari già esistenti, intervenendo sul territorio armonizzando gli interventi artificiali, esaltando le caratteristiche originali del paesaggio, lasciando ampi spazi di vegetazione naturale privi di qualsiasi tipo di manutenzione, e riducendo le potenziali situazioni invasive nei confronti della flora e della fauna preesistenti.
La fruibilità
Come si diceva in precedenza sono le esclusive caratteristiche climatiche e del territorio a consentire la realizzazione di un campo da golf come pochi in Italia. La grande disponibilità della risorsa acqua e la temperatura fresca rendono possibile la realizzazione di un tappeto con caratteristiche scozzesi, e anche nella stagione estiva permetteranno il buon funzionamento della struttura.
La fruibilità è garantita, infatti, per 12 mesi all’anno. Oltre all’utilizzo del campo da golf, le strutture accessorie previste consentiranno un uso ininterrotto della struttura per tutto l’anno. «Va detto – aggiunge il responsabile – che attualmente la Basilicata è l’unica regione a non avere strutture del genere e che, secondo i più accreditati studi di marketing turistico, il campo da golf ha generalmente una capacità attrattiva diretta sul territorio di competenza in un raggio di ca. 100-150 km dalla sua ubicazione. L’elevata altitudine e la mitezza del clima anche nei mesi estivi ne fanno una meta ideale per tutti i praticanti di questo sport ubicati nel centro-sud Italia».
Strutture collaterali
Oltre al campo, il progetto prevede la realizzazione di una Club house con la quale verranno garantiti servizi di elevata qualità. E’ prevista anche la realizzazione di un centro benessere. Ma la forza di questa idea sta dell’intenzione con cui nasce: integrarsi con gli altri progetti previsti dal Piot.
«Il progetto non prevede la realizzazione di strutture invasive per l’ospitalità. Il flusso turistico previsto verrà principalmente destinato alle strutture turistico-ricettive della zona. Basandosi sull’esperienza di altre strutture analoghe a livello nazionale, l’ampliamento dell’offerta turistico-ricettiva avviene generalmente dopo l’apertura dell’impianto, con un forte stimolo per la realizzazione di strutture a bassissimo impatto ambientale».
Si tratta di un tipo di offerta rivolta soprattutto a turisti di fascia adulta.
Costi e tempi
Il costo complessivo è di 10 milioni di euro, di cui per metà coperti dall’investimento del privato e per la rimanente parte con contributi pubblici.
«Si tratta di un progetto – spiega ancora Bronconi – da gli elevati costi iniziali, che possono essere ammortizzati solo nel lungo periodo. I contributi pubblici di contenere i costi di accesso, avvicinando così a questo sport tutte le fasce di popolazione. In pratica si tratta di pagare quello che si spende per un abbonamento mensile di una qualsiasi palestra di buon livello».
Una volta realizzato, l’impianto sarà una vera e propria fonte di reddito, un’impresa in grado di creare posti di lavoro (20-25 per un percorso di 18 buche di circa 55 ettari, oltre al personale impegnato nei servizi di ristorazione ed accessori che, generalmente, supera le 15 unità).
Tempi previsti: tre anni dall’avvio del progetto. Non resta che fare buca.

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