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CATANZARO – Il camice da medico aumenta il suo fascino ovunque ma le altre professioni legate all’ambito sanitario attirano solo in Calabria e in Sardegna. Secondo i dati dell’Osservatorio nazionale dei Corsi di Laurea delle Professioni sanitarie crollano in tutta Italia le richieste di ammissione ai test d’ingresso che si svolgono mercoledì per i corsi di laurea di ambito clinico ma diversi da Medicina e Odontoiatria. Ma la Calabria è in controtendenza: il sogno dello stetoscopio e quello del lavoro in corsia sono entrambi ambitissimi.

LA CARICA DEI CANDIDATI A CATANZARO – In totale sono circa 4.500 le richieste arrivate all’Università Magna Graecia di Catanzaro da parte delle aspiranti matricole che sognano di iscriversi ad uno dei 17 corsi di laurea del settore sanitario attivati per il prossimo anno accademico. Dalla dietistica alla fisioterapia, dalla logopedia all’infermieristica all’ostetricia: tutte classificate nell’ambito delle “professioni sanitarie” e pronte ad essere prese d’assalto da oltre 2.700 neodiploati. E poi i due corsi più lunghi: quelli per diventare medico o odontoiatra, con più di 1.800 aspiranti.

Al policlinico di Germaneto, però, ci sarà posto per meno di un candidato su tre. Sono poco meno di mille, infatti, le matricole che verranno ammesse per le professioni sanitarie, 240 quelle previste per Medicina, appena 15 quelle di odontoiatria. I primi andranno in aula per i test il 4 settembre, gli aspiranti medici e odontoiatri il lunedì successivo, 9 settembre. Tutto in contemporanea con le altre università italiane, dove però le tendenze sono diverse.

CALABRIA IN CONTROTENDENZA – Secondo i dati nazionali, aumentano le richieste per medicina (84.165, incremento di circa 18mila rispetto al 2012) ma nel report dell’Osservatorio nazionale, ripreso dall’Adnkronos, per le altre professioni sanitarie c’è invece un calo rispetto all’anno scorso pari all’undici per cento: da 114.784 domande alle attuali 102 mila, cioè 12.600 in meno. Già nel 2012 si era registrata una prima flessione del 3,1 per cento in questa voce. Ma ora è un vero tracollo. Dai dati, che Mastrillo raccoglie direttamente dalle università, emergono segni negati in quasi tutte le regioni, tranne due casi: Calabria e Sardegna. In Piemonte -18,2%; Lombardia -10,5%; Friuli -12,1%; Veneto -8,1%; Liguria -11%; Emilia Romagna -15,9%; Marche -17%; Toscana – 12,9%; Umbria -16,7; Lazio (compresa la Cattolica di Roma) – 10,4%; Abruzzo -10,8%; Molise -10,7%; Puglia -11,2%; Campania -15,2%; Sicilia -8,3%. Il dato in controtendenza della Calabria sarebbe legato anche all’istituzione di nuovi corsi di laurea.

L’ESORDIO DEL BONUS MATURITA’ – Per tutti, comunque, ci si troverà davanti ad un sistema di valutazione completamente nuovo: la graduatoria per scegliere la facoltà sarà su base nazionale e per il test – 60 domande a risposta multipla – ci saranno 100 minuti e non più 90, come avveniva fino all’anno scorso. E poi ci sarà il contestato bonus maturità: da 1 a 10 punti assegnati a chi ha riportato un voto di almeno 80/100 all’esame di stato, ma solo se il voto risulta comunque superiore a quello dell’80% dei propri compagni di classe.

Redazione web 

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