X
<
>

Share
3 minuti per la lettura

FALERNA (Catanzaro) – Con qualche giorno di anticipo rispetto al previsto, il nido della Tartaruga marina che, nella notte del 18 luglio scorso, aveva deposto 96 uova sulla spiaggia di Falerna, ha offerto uno degli spettacoli più affascinanti ed emozionanti della natura: la nascita di tante vivaci tartarughine in fuga verso il mare. Ieri pomeriggio, tra i primi ad assistere alla fuoriuscita delle minuscole Carette dalla sabbia che aveva custodito le uova per 43 giorni, gli attivissimi volontari del WWF Agata Boscarelli e Michele Muoio che, insieme alla moglie, Giusi Maio, per tutto il periodo dell’incubazione si sono prodigati per assicurare al nido la giusta tutela, sensibilizzando i numerosi ed entusiasti turisti, oltre a riscontrare una eccezionale partecipazione e collaborazione di tanti cittadini del luogo. Lo stesso primo cittadino di Falerna, Giovanni Costanzo, aveva voluto fornire il suo contributo concreto alla buona riuscita dell’evento, mettendo a disposizione tutti i materiali per la realizzazione del lungo corridoio di paletti e telo di schermatura , ampiamente collaudato e ideato dai ricercatori del Progetto TartaCare dell’Università della Calabria, per favorire la discesa dei piccoli verso il mare, consentendo nel contempo agli oltre trecento fortunati spettatori di assistere tranquillamente alla schiusa. Da citare, tra gli innumerevoli episodi di solidarietà e di collaborazione, la grande disponibilità della direzione dell’Hotel Eurolido e quella di un turista napoletano che aveva offerto spontaneamente le chiavi di tre appartamenti per ospitare eventuali partecipanti al campo di sorveglianza. Sul posto sono intervenuti successivamente diversi altri volontari del WWF Calabria, che hanno controllato l’evento fino alle prime luci dell’alba, dopo che le ultime due tartarughine al termine della lunga “corsa” sulla sabbia, erano state accolte dolcemente dalle piccole onde del mare , così come si era verificato poco prima per un’ottantina di loro “sorelle”. Particolarmente soddisfatto del “ lieto evento”, Pino Paolillo, responsabile per il WWF Calabria del Progetto di monitoraggio delle Tartarughe marine avviato quasi trent’anni fa in collaborazione con le Capitanerie di Porto, la Guardia di Finanza, i Carabinieri di Mare, nonché, con lo stesso Dipartimento di Ecologia dell’Unical , i centri di recupero degli animali in difficoltà e tantissimi cittadini che, con le loro segnalazioni, hanno reso possibile salvare tantissime Tartarughe e, in molti casi, tutelare gli stessi nidi di Caretta. 

La scoperta del nido di Falerna da parte degli esperti del WWF si deve proprio all’avvistamento di una grossa femmina sul litorale falernese nella notte del 18 luglio da parte di alcuni giovani lametini e alla stretta collaborazione tra il WWF e la Capitaneria di Porto di Vibo Marina al Comando del C.F. (CP) Paolo Marzio. Da parte loro sia il Prof. Toni Mingozzi, responsabile del Progetto TartaCare dell’Università cosentina che il ricercatore dello stesso progetto, Dott. Salvatore Urso, impegnati nelle numerose schiuse sul litorale ionico reggino, hanno manifestato tutto il loro compiacimento per la felice conclusione dell’evento. Proprio le ricerche condotte da questo dipartimento a partire dal 2000 confermano che la nidificazione della Caretta caretta sul litorale tirrenico della Calabria rappresenta un fatto eccezionale, se paragonato a quanto avviene sul versante ionico. La speranza espressa da tutti e fatta propria dal WWF è che almeno una delle tartarughe neonate, una volta diventata adulta, possa tornare sulla spiaggia di Falerna per perpetuare la specie con il suo prezioso carico di uova, affidato alla sabbia e circondato da soldanelle e gigli di mare in fiore.
Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE