CATANZARO – Civette e Barbagianni, Poiane e Assioli, per non parlare di Rondoni, Balestrucci, Tartarughe marine e persino una rara Berta Minore e un pipistrello: è lungo l’elenco degli animali selvatici recuperati e salvati dal WWF Calabria che traccia un bilancio dell’attività dei suoi volontari durante questa estate che ormai volge al termine. Come ogni anno le richieste di intervento da parte di istituzioni e privati cittadini non si sono fatte attendere, specie in coincidenza con il periodo dello svezzamento dei pulcini di molte specie di uccelli o la loro caduta dai nidi. In particolare tra la fine di giugno e i primi di luglio sono i piccoli di Rondone, ancora inetti al volo, a richiedere i maggiori sforzi a causa dell’alimentazione speciale a base di larve di insetti cui devono essere sottoposti per favorire la crescita delle lunghe ali che gli consentirà di migrare in Africa insieme agli adulti.
Quest’anno inoltre sono stati particolarmente numerosi i pulcini di Civetta, mentre merita di essere raccontata la storia di un piccolo Assiolo (un gufetto migratore noto anche con il nome di “Chiù”): il giovanissimo rapace notturno era stato rinvenuto nella pineta di Curinga da un ragazzo veneto che, non sapendo a chi rivolgersi, aveva pregato la madre , rimasta al Nord, di fare una ricerca su Internet; da qui la richiesta di intervento e il recupero del gufetto, che, dopo lo svezzamento, è stato rimesso in libertà.
Significativo anche il caso della più rara Berta minore, un uccello marino che trascorre gran parte della sua esistenza al largo e che in Italia nidifica solo su alcune isole minori , soprattutto tirreniche. Il volatile era stato osservato e fotografato da alcuni bagnanti il 18 luglio a pochi metri dal litorale lametino: dopo la segnalazione al WWF, impegnato in un altro intervento, la stessa Berta si era però allontanata dalla zona. A distanza di una settimana la telefonata di una turista romana in vacanza a Pizzo avvisava della cattura di uno strano “piccolo gabbiano”: In realtà era la stessa Berta che si era avvicinata di nuovo alla costa con il solo uso delle zampe palmate, visto che un’ala risultava gravemente ferita. In questo, come negli altri casi, la destinazione finale è stata il Centro Recupero Animali Selvatici (CRAS) di Catanzaro dove i bravi veterinari Debora Giordano e Fabio Castagna, coadiuvati da tanti volontari, si prodigano per curare e riabilitare, ove possibile, gli animali feriti o debilitati. I recuperi , il primo soccorso e il trasporto di questi particolari “pazienti” avvengono grazie alla disponibilità degli attivisti locali del WWF vibonese, in collaborazione con il Nucleo di Guardie Volontarie del WWF di Catanzaro e gli Agenti della Polizia Provinciale di contrada Bitonto.
Da segnalare infine per il suo valore educativo l’impegno e la sensibilità di una ragazza di Vibo che, dopo aver rinvenuto sulla spiaggia un giovane Pipistrello che rischiava di morire disidratato sotto il sole cocente, lo ha tratto in salvo nutrendolo pazientemente con una siringa, prima di consegnarlo agli esperti del WWF. Ora il giovane chirottero si alimenta da solo e fra poco riprenderà il volo a caccia di insetti. Sono segnali positivi che incoraggiano i volontari del WWF ad andare avanti e li ripagano dei tanti sacrifici che sostengono anche in un periodo particolare come quello estivo.