Il feretro di Pietro Castagna
1 minuto per la letturaROMBIOLO – Le moto a scortare il feretro, la sosta al bar del paese (la sua attività) dove trascorreva la maggior parte delle giornate a lavorare sodo, a ridere e scherzare con i clienti, dove sovente si faceva “scappare” la battuta capace di spezzare la monotonia del momento. Infine, l’arrivo nella chiesa parrocchiale dove ad attenderlo c’erano migliaia di persone che lo hanno accolto con un lungo applauso e con le guance solcate dalle lacrime.
La piccola frazione di Presinaci, anzi tutta la comunità rombiolese, questo pomeriggio si è stretta attorno alla famiglia Castagna, orfana di Pietro, il centauro 55enne deceduto sul colpo a seguito di un incidente stradale avvenuto ieri mattina sulla strada provinciale che collega Rombiolo a San Calogero (LEGGI). Ai funerali era presenta tanta, tantissima gente, al punto che in parecchi non sono riusciti nemmeno ad entrare nel tempio. La celebrazione religiosa è stata presieduta da don Ferdinando Zappino, assistito da diversi parroci della zona.
Una funzione commovente per una persona gioviale, allegra, buona, voluta bene da tutti la cui prematura scomparsa ha suscitato un’onda di forte emozione. Accanto al feretro, la moglie, i due figli, i genitori, i parenti e gli amici. Quegli amici che l’hanno amato e per i quali Pietro era un punto di riferimento. Sempre pronto ad aiutare. Sempre pronto ad ascoltare, consolare. Resta il dolore e, soprattutto, il ricordo di un uomo che ha lasciato un’impronta profonda.
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