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SIMERI CRICHI – La scoperta è stata fatta durante i lavori di metanizzazione nel comune di Simeri Crichi. Ed è stato proprio mentre gli operai erano al lavoro che è emersa “una struttura insediativa su tufo”. Un ritrovamento che fa pensare ad un sito paleolitico che è rimasto custodito per anni nel centro di Simeri Crichi. L’area in cui è stata fatta la scoperta riguarda la zona collocata vicino la Chiesa matrice. Il sindaco della cittadina Marcello Barberio racconta: “Inizialmente si è pensato all’opera dell’acqua piovana che nei millenni ha scavato a terra curiosi disegni, una sorta di canaletti di raccolta del tutto naturali. Ma le due giovani archeologhe che seguono i lavori, Giovanna Verbicaro e Paola Caruso, si sono subito insospettite ed hanno allertato la Soprintendenza archeologica e il responsabile Roberto Spadea”.
Barberio aggiunge: “Assistendo direttamente allo scavo, sono rimasto colpito dalla straordinarietà della “cosa”, che mi ha subito fatto ridimensionare la protesta di quanti lamentano disagi per la lentezza dei lavori e per gli intralci alla circolazione nella zona nevralgica del centro storico cittadino”. In poche parole “sembra vedere la pianta di un intervento antropico preistorico: nel tufo sono ricavati alcuni buchi simmetrici riempiti d’argilla scura (pare in parte combusta) e sono stati realizzati tagli regolari, che fanno pensare a canali di raccolta delle acque pluviali attorno a una struttura abitativa di cui è ancora difficile comprendere la natura”. Potrebbe trattarsi spiega Barberio di “un insediamento fisso, su pali, in una zona tufacea, il cui toponimo gli studiosi fanno risalire ad Ocriculum, di derivazione osco-umbra., come Ukar, Ocris, Kriklon”. Adesso non resta che aspettare gli accertamenti che gli esperti porteranno avanti per comprendere realmente e in via ufficiale di cosa si tratta.
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