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L’Unica cosa certa è l’immagine dell’infermiere dell’ospedale San Carlo di Potenza che, lo scorso 11 novembre, viene ripreso dalle telecamere mentre timbra ben quattro cartellini.
Sul resto le versioni sono discordanti. Da una parte c’è l’inviato di “Striscia la notizia”, Valerio Staffelli, che sostiene si tratti del solito escamotage utilizzato per assicurare l’ingresso sul posto di lavoro in orario. Dall’altra c’è l’ufficio stampa dell’azienda ospedaliera del capoluogo che asserisce, invece, che l’infermiere stava prenotando per sè e per altri suoi tre colleghi il servizio mensa. L’altra sera, durante la trasmissione di Antonio Ricci, è andato in onda il servizio “Cartellino facile”.
Da nord a sud otto gli ospedali presi di mira: dalle “Molinette” di Torino, al “Niguarda” di Milano, dagli “Ospedali riuniti” di Bergamo, al “Civico” di Frosinone, dal “Policlinico” di Bari, al “Civico Arnes” di Palermo, dal policlinico “Umberto I” di Roma al San Carlo di Potenza. In tutti i filmati c’è sempre uno che oltre a timbrare il proprio cartellino timbra anche quello dei colleghi e il numero varia da ospedale a ospedale. Nel filmato che riguarda il San Carlo si vede un infermiere che per ben 4 volte passa il tesserino nell’apposita macchinetta. Per Staffelli non ci sono dubbi: si tratta del solito “giochetto” per fare risultare presenti anche quei colleghi che prenderanno servizio “con comodo”. Diversa la versione dell’Azienda ospedaliera San Carlo, che si è premurata di inviare all’inviato di “Striscia”, non solo il report che attesta gli orari di entrata e di uscita dei 4 infermieri ma anche la spiegazione di quanto realmente accaduto. E’ vero che l’uomo passa per ben 4 volte il pass nell’apposita macchinetta ma l’operazione non riguarda l’orario di ingresso ma quello per la prenotazione del servizio mensa. A supporto l’Azienda ospedaliera del capoluogo fa notare che il tutto è «facilmente verificabile non solo dai fogli di presenza ma anche dal fatto che prima di strisciare il cartellino» l’infermiere «preme il pulsante» contrassegnato dal numero 6 «che corrisponde al codice per abilitare la prenotazione del servizio mensa». Servizio mensa che va prenotato «per evitare sprechi». In pratica l’infermiere, che presta come gli altri tre colleghi servizio nel reparto Malattie infettive, non fa altro che ottimizzare i tempi. Invece di uscire in 4 dal reparto, ne esce uno solo e prenota da mangiare per tutti. Dal report che attesta gli orari di entrata e di uscita dei dipendenti, va detto, risulta che i 4 sono entrati tra le 6.49 e le 7.11 del mattino. L’orario di uscita per 3 è alle 14.06, mentre per un altro è alle 14.12. Nel foglio sono riportati anche gli orari di entrata e di uscita dalla mensa: 14.09 e 14.39. Ma solo per tre. Il quarto infermiere, infatti, risulta, poi, non avere usufruito del servizio mensa. L’ultima precisazione dell’Azienda sanitaria del capoluogo riguarda, poi, l’orario che appare sul filmato. «La telecamera indica le 8.30 ma evidentemente era settata ancora sull’ora legale» perché la timbratura dei cartellini avviene, invece, «alle 7.27».
Questo quanto accaduto all’ospedale San Carlo di Potenza.
Alessia Giammaria
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