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La seconda ondata pandemica terminerà a fine dicembre e farà registrare in totale 6 milioni di casi. A fine anno, invece, comincerà l’influenza stagionale, che, prevedibilmente, colpirà altri due milioni di persone.
Con un totale di 8 milioni di casi, la stagione influenzale 2009/2010 si preannuncia quindi come la più aggressiva degli ultimi 10 anni. Ma finora il sistema ha retto. E’ quanto emerge dal 26° Congresso della Società Italiana di Medicina Generale, che vede riuniti a Firenze fino a sabato più di 1500 medici di famiglia.
«L’influenza suina non ha mai rappresentato un problema sanitario per il nostro Paese – spiega il dott. Claudio Cricelli, presidente della SIMG (in foto) -, ma solo una sfida per l’organizzazione del sistema. Non si è determinata alcuna emergenza assistenziale. Abbiamo affrontato le criticità legate all’arrivo della pandemia grazie alla collaborazione tra le diverse Istituzioni sanitarie.
È la dimostrazione che il sistema funziona e ciò potrà essere un insegnamento per il futuro». «La prevenzione col vaccino rimane la vera arma vincente – afferma Pietro Crovari, professore ordinario di Igiene generale e applicata dell’Università di Genova-. Anche se i casi stanno diminuendo, è importante proseguire la campagna vaccinale e non abbassare la guardia».
«Abbiamo diversi strumenti per curare e prevenire l’influenza – sottolinea il dott. Aurelio Sessa, medico di medicina generale e componente del sottocomitato scientifico ‘Influenza e Pandemie influenzalì del Ministero della Salute -. Oltre alla vaccinazione, secondo le raccomandazioni internazionali e nazionali, i farmaci antivirali devono essere somministrati ai pazienti ad elevato rischio di sviluppare le complicanze (donne incinte, ai bambini di età inferiore a 2 anni e ai pazienti con patologie croniche concomitanti) o alle persone con quadro clinico severo. La somministrazione deve avvenire in tempi rapidi (entro 48 ore dalla comparsa dei primi sintomi e senza attendere i risultati delle analisi di laboratorio). Queste persone infatti, se contraggono l’influenza, hanno un rischio di sviluppare complicanze gravi più elevato». Anche le persone che non appartengono a gruppi a rischio ma presso le quali i sintomi sono persistenti o si aggravano rapidamente (febbre alta, problemi di respirazione) devono essere trattate prima possibile con antivirali, come previsto dalle raccomandazioni internazionali. Il virus stagionale ha una capacità diffusiva inferiore rispetto a quello pandemico, estremamente contagioso. Solo il 25% dei casi infatti secondo le stime sarà attribuibile all’influenza stagionale. Queste percentuali possono essere desunte dall’andamento dell’infezione nell’emisfero australe, dove il picco pandemico si è concluso la scorsa estate. Attenzione però ai pericolosi allarmismi dei giorni scorsi. I medici di famiglia della SIMG hanno risposto concretamente all’ondata di panico, dando per primi l’esempio: 7 su 10 si sono vaccinati contro l’influenza A/H1N1. Un vero e proprio record, se si pensa che nelle precedenti stagioni influenzali solo il 40% degli operatori della sanità si è sottoposto a misure preventive.
Secondo i dati del bollettino settimanale sull’influenza realizzato dalla SIMG: le tre Regioni con maggior incidenza sono state Marche, Abruzzo ed Emilia Romagna rispettivamente con 36.98, 23.00 e 18.66 casi per mille abitanti. Le tre regioni con minor incidenza sono state Toscana, Provincia Autonoma di Bolzano e Calabria rispettivamente con 5.50, 6.15 e 6.47 casi per mille abitanti. La curva di incidenza è rallentata in tutte le fasce di età.
La tendenza al calo della diffusione del virus pandemico si registra anche nel resto d Europa. Per la prima volta in sette Paesi europei (Belgio, Bulgaria, Islanda, Irlanda, Lussemburgo, Norvegia e Regno Unito) l’incidenza sta diminuendo. Dei 1745 tamponi raccolti da parte dei medici sentinella il 45% era positivo per il virus dell’influenza e di questi tutti erano positivi per il virus A/H1N1.
CONSIGLI UTILI
«E’ importante seguire alcuni consigli pratici: coprirsi la bocca e il naso quando si tossisce e starnutisce; lavarsi spesso le mani; non stare nei luoghi affollati; quando si è ammalati stare a casa fino alla risoluzione dei sintomi – conclude il dott. Alessandro Rossi, responsabile dell’area infettivologica della SIMG -. Sono suggerimenti molto semplici, ma efficaci per ridurre la diffusione del virus».

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