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REGGIO CALABRIA – Una nuova speranza se non nella cura quanto meno nella precoce diagnosi dell’Alzheimer arriva dall’Universita di Reggio Calabria. Il magazine scientifico americano SPIE Newsroom, infatti, ha pubblicato il risultato di una innovativa ricerca sulla diagnosi precoce del morbo di Alzheimer svolta dal Laboratorio Neurolab – Dipartimento DICEAM dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, diretto da Francesco Morabito. La malattia di Alzheimer è una forma complessa e diffusa di demenza la cui presenza nel mondo è destinata a raddoppiare nei prossimi 20 anni. Non esiste cura ed è possibile ritardare l’evoluzione mediante cura farmacologica, la cui efficacia aumenta con la diagnosi precoce. Tuttavia, la maggior parte di questi esami clinici sono costosi e invasivi. Gli studi del gruppo coordinato da Morabito hanno evidenziato che analizzando il contenuto dell’attività elettrica alla superficie del cervello mediante una corretta interpretazione dell’elettroencefalogramma, i ricercatori possono distinguere tra i pazienti che sono sani e quelli con diversi tipi di deterioramento cognitivo. Come specificato da Morabito, il risultato è frutto del lavoro delle molte persone che compongono il gruppo di ricerca, nonché della collaborazione con centri americani (Catholic University of Washington), giapponesi (Brain Center RIKEN Tokyo), coreani (BSRC KAIST Daejeon, Corea del Sud), inglesi (Imperial College, Londra) e italiani (Centro Neurolesi Fondazione Bonino Pulejo, Messina).
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