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«Si attende da quasi vent’anni che emerga la verità. Tutto si può pensare tranne che non sia stato opportuno ridare attenzione a un tema gravissimo, che mette a rischio la vita e il futuro di qualunque territorio». Antonino Morabito, presidente di Legambiente Calabria, dai microfoni di Cnr media risponde a Francesco Greco, ex pm della procura di Paola (Cosenza), che si è dichiarato pentito per aver aperto l’inchiesta sulla nave dei veleni e ha definito la vicenda una «bufala». «Al di là di Cetraro – prosegue Morabito – le indagini sul possibile smaltimento in mare di rifiuti tossici sono importanti e vanno continuate. Non è possibile smettere di indagare per individuare i luoghi dove sarebbero stati smaltiti illegalmente rifiuti pericolosi, anche radioattivi». Riguardo l’opinione del magistrato, che parla di danni al turismo per le indagini sui relitti, Morabito non ha dubbi: “Credo che sul turismo influisca più negativamente il permanere del dubbio. Il dato dello smaltimento illegale dei rifiuti pericolosi è certo. I siti non sono noti, quindi è importantissimo indagare per trovare i luoghi dove le ecomafie speculano sulla vita e sulla salute dei cittadini».

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