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Il trionfo domenica scorsa a Reggio Calabria, con la nazionale azzurra; Flavia Pennetta, Francesca Schiavone, Roberta Vinci e Sara Errani hanno partecipato ieri sera come ospiti alla trasmissione di Italia1, condotta da Piero Chiambretti.
A fare la parte del leone sono state Francesca Schiavone e Flavia Pennetta che, tra l’altro, il mese scorso a Mosca, si è aggiudicata anche il suo secondo titolo Wta. Uno strapotere del tennis femminile italiano a cui fa da contraltare lo stato quasi «comatoso» di quello maschile.
«Credo che il motivo sia da cercare nel fatto che siamo più determinate – dice Flavia Pennetta – e usciamo prima di casa per dedicarci alla carriera. Abbiamo gli attributi». Tuttora la tennista brindisina, numero dodici del mondo, si allena in Spagna con uno staff personale che comprende oltre all’allenatore Urpi anche uno psicologo Guillermo. «E’ uno sport individuale e i soldi che guadagno – spiega la due volte vincitrice della Fed Cup – servono anche per pagare loro». Pure Francesca Schiavone fa base in Spagna ma non ha più un allenatore personale. «Faccio tutto io – spiega la tennista italiana – da un pò e spero di continuare ad alitare sul collo di Flavia per superarla in classifica». Chiambretti non si lascia sfuggire l’occasione e chiede alla Pennetta di replicare. «Effettivamente – dice la campionessa – Francesca è più brava di me e io ho solo avuto più fortuna di lei cosa che, comunque, nello sport ha il suo peso». Donne vincenti ma anche belle. Ad esempio, la Pennetta ha avuto una lunga relazione, finita nel 2007, con il collega Moya e una serie di flirt reali o presunti con personaggi famosi. «No con Valentino Rossi – spiega la campionessa incalzata dal conduttore – siamo solo buoni amici e ci mandiamo sms quando facciamo risultato». Un fitto scambio di messaggi c’è anche con alcuni calciatori italiani. «E’ vero – rivela la Schiavone – che ci chiamano in molti sia di serie A che di B per farci i complimenti quando vinciamo o rincuorarci quando perdiamo». L’argomento scivola sul sesso. «Il posto più strano dove l’ho fatto – continua la Schiavone – è in una cabina al mare».
Per la brindisina è, invece, «in aereo su una lunga tratta dentro alla toilette». Nel mondo del tennis femminile si è spesso parlato di lesbismo ma le due campionesse della Nazionale non hanno mai ricevuto avance dalle colleghe. L’argomento si fa spinoso ma, per loro fortuna, il tempo a loro disposizione è finito.
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