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CATANZARO – Occorrerà attendere il dicembre 2014 per conoscere le sorti del cranio del brigante Giuseppe Villella, facente parte, della collezione lombrosiana ospitata nel museo «Cesare Lombroso» di Torino. I giudici della Corte d’appello di Catanzaro infatti hanno rinviato al 2 dicembre 2014 la decisione di merito sul ricorso presentato dall’Avvocatura dello Stato contro l’ordinanza emessa nell’ottobre 2012 dal Tribunale di Lamezia Terme che aveva ingiunto all’Università di Torino di consegnare al comune di Motta Santa Lucia, centro collinare del lametino, i resti di Villella. La Corte d’appello, nel gennaio scorso, aveva accolto la richiesta di sospensione del provvedimento ed adesso deve decidere nel merito. A chiedere il trasferimento del cranio, sui cui Lombroso fondò la sua teoria sull’«’uomo criminale», è stato il Comune di Motta Santa Lucia (Catanzaro), guidato dal sindaco Amedeo Colacino. Richiesta sostenuta anche dal comitato scientifico No Lombroso e da vari enti locali, tra i quali il Consiglio regionale della Calabria. Giuseppe Villella nacque a Motta Santa Lucia nel 1803 e visse nell’Italia pre-unitaria. Per diversi anni si è battuto in favore delle popolazioni meridionali e partecipò alla resistenza contro i Savoia. Fu arrestato e trasferito nel carcere di Vigevano dove morì nel 1872. Fu proprio in carcere che Villella incontro Cesare Lombroso. 

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