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Situazione di conflittualità e accesi nel corso della giornata di ieri fino ad arrivare ad una diffida da parte dei sindaci nei confronti dell’esecutivo. Questo il senso della protesta che 50 primi cittadini della provincia di Cosenza, i 33 dei centri del Tirreno cosentino ed altri dell’interno, hanno attuato a Roma davanti Palazzo Chigi.
Una protesta «rumorosa» con la quale i sindaci, presentatisi con la fascia tricolore, hanno sollecitato un rapido intervento del Governo per risolvere i problemi legati al ritrovamento del relitto che trasporta fusti il cui contenuto, in assenza di analisi certe, è ancora avvolto dal mistero, determinando una situazione di incertezza che suscita forte allarme e preoccupazione.
La dimostrazione dell’asprezza dello scontro è stata data dal duro scambio di battute tra l’assessore all’Ambiente della Regione Calabria, Silvio Greco, ed il sottosegretario all’Ambiente, Roberto Menia, che ha incontrato i sindaci che hanno attuato la protesta. Greco, che era presente all’incontro, ha detto di avere posto al sottosegretario «alcune semplici domande rispetto alle attività svolte dalla nave Mare Oceano inviata in Calabria dal Ministero dell’Ambiente e se sia prevista o meno la caratterizzazione, e cioè la rilevazione del contenuto dei fusti del carico.
Il sottosegretario non ha saputo rispondere a queste domande, sostenendo che il ministero fa solo quanto richiesto dalla magistratura. Quando io ho replicato – ha detto ancora Greco – che una cosa sono le richieste legittime dell’autorità inquirente e un’altra i bisogni della gente calabrese, che chiede di sapere cosa ci sia in questa nave, il sottosegretario mi ha dato del provocatore e sobillatore e subito dopo ha iniziato ad alzare la voce e a gridare, sbraitando e dicendo che era sua intenzione parlare solo con i sindaci. A quel punto ho lasciato la riunione».
La risposta di Menia non si è fatta attendere ed è stata altrettanto dura. «Il comportamento di Greco – ha detto il sottosegretario – è stato inqualificabile e privo di qualsiasi intento costruttivo. Greco ha voluto partecipare alla riunione solo per far polemica politica ed aizzare i sindaci contro il Governo, che sta operando positivamente per la tutela dell’ambiente e del territorio e delle comunità calabresi. In realtà il Governo è impegnato a tutela dei calabresi».
Il cerchio delle polemiche e delle contrapposizioni si è chiuso con la decisione dei sindaci, che hanno poi sospeso la protesta davanti a Palazzo Chigi, di diffidare il Governo affinchè «intervenga urgentemente per risolvere la situazione di grave allarme creatasi nella zona del Tirreno cosentino ed in tutta la Calabria.
Si registra – aggiungono i sindaci – un clima emergenziale tale, in termini di tutela della salute collettiva, da mettere in serio pericolo l’ordine pubblico, già tradizionalmente a rischio per l’alta presenza mafiosa». La preoccupazione dei primi cittadini è tale da indurli a chiedere al Governo «l’attivazione di tutte le procedure ordinarie e straordinarie, compresa la possibilità di ricorrere al commissariamento di Protezione civile».
Intanto per oggi è atteso l’arrivo a Cetraro del sottosegretario Menia, il quale, insieme ad una delegazione del Ministero dell’Ambiente, incontrerà i magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro e gli enti locali della zona tirrenica cosentina.
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