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Una cerimonia di grande spessore e profondo contenuto quella tenutasi stamattina nella nuova aula magna dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, per l’inaugurazione dell’anno accademico 20012/2013, a cui era presente il Presidente della Corte Costituzionale Alfonso Quaranta. La cerimonia ha trovato subito una dimensione tangibile, lontano da inutili retoriche, con la relazione del Magnifico rettore Aldo Quattrone che ha descritto l’Università come «motore dell’avanzamento culturale della società» e come mezzo indispensabile di riscatto e uguaglianza, con riferimenti precisi al Campus di Germaneto sia sotto l’aspetto delle eccellenze tecnologiche che quelle professionali. Ben 15 su 240 docenti sono riconosciuti come scienziati di alto valore. Un luogo dove didattica e ricerca sono strettamente connessi, con oltre 100 diversi percorsi formativi. Un’Università di eccellenza dove però imperversa la criticità relativa alla diminuzione del Fondo di finanziamento che penalizza le università del Sud, nonostante L’Università di Catanzaro sia riuscita a mantenere i conti in ordine, limitando il numero di assunzioni di personale e soprattutto mantenendo le tasse le più basse d’Italia. L’invito, rivolto ai parlamentari e ai rappresentanti delle istituzioni locali e regionali oggi presenti – Giuseppe Scopelliti, Wanda Ferro, Roberto Occhiuto, Antonio Reppucci e molti altri –  è quello di evidenziare al nuovo Governo nazionale le istanze di questa Università. Catanzaro, città universitaria. La Fondazione Campanella, struttura privata finalizzata alla ricerca, diagnosi e cura delle malattie oncologiche. Un discorso completo e rigoroso quello del Magnifico rettore a cui sono seguiti i saluti del direttore generale dell’Umg Roberto Sigilli e del rappresentante degli studenti in Senato accademico Eugenio Garofalo, che ha sottolineato il ruolo fondamentale nella diffusione della cultura, che il Campus ha, come antidoto alla ‘ndrangheta. Il Professore Luigi Ventura, con un discorso sulla Costituzione italiana, il potere della politica, l’uguaglianza e lo stato sociale ha introdotto la Lectio Magistralis del Presidente della Corte Costituzionale Alfonso Quaranta, che ha subito invitato i giovani ad entrare dentro lo spirito della Costituzione. Una lezione sui diritti inviolabili e sull’ampliamento dei diritti fondamentali grazie alla normativa sovranazionale. Diritti, ma anche doveri, soprattutto nei confronti dei soggetti che oggi non ci sono, ma che verranno un domani. Da qui la necessità di pensare ad una carta dei doveri, oltre che dei diritti. «Alle giovani generazioni, e a gli studenti in particolare, dico di dedicare un pò di tempo alla lettura della Costituzione. Una lettura fatta, però, molto lentamente, senza fretta. La Carta fondamentale non va letta come un giornale quotidiano, va letta distillandola e cercando di penetrare nel senso profondo delle cose che dice». Davanti a tantissimi studenti, Quaranta ha aggiunto: «E’ necessaria una migliore conoscenza della Costituzione. Ovviamente non mi riferisco a coloro i quali studiano in particolare queste problematiche, perchè è evidente che sanno già tutto. Mi riferisco, infatti, a quanti studiano altre materie scientifiche e sono orientati verso altri lidi di conoscenza rispetto allo studio del diritto. Per loro, secondo me – ha concluso il presidente della Corte costituzionale – è estremamente utile spostare l’attenzione sui contenuti fondamentali della nostra Costituzione perchè è un documento che vale per tutti, non soltanto per gli addetti ai lavori». A conclusione le note del coro “F. Torrefranca” del Conservatorio di Vibo Valentia hanno amplificato questo momento di grande partecipazione e sentimento istituzionale. 

 

 

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