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REGGIO CALABRIA – Domenica, 20 gennaio, si celebrerà nella diocesi di Reggio Calabria-Bova la 99ma Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. «Epicentro, punto principale di riferimento – spiega una nota della Diocesi – sarà la Chiesa di S. Agostino dove l’Arcivescovo, Mons. Vittorio Mondello, presiederà la celebrazione eucaristica alle 17,30 con la partecipazione di una folta rappresentanza di immigrati cattolici. L’anno prossimo saremo a cent’anni da quando San Pio X, nel 1914, ha istituito questa giornata per richiamare l’attenzione, la solidarietà e la preghiera degli italiani verso i loro connazionali che ogni anno a centinaia di migliaia (nel 1906 ne sono espatriati 870.000), come fiumana incontenibile, lasciavano il nostro Paese, diretti oltralpe e oltreoceano in cerca di lavoro e di sopravvivenza. La Giornata dunque – si legge – è nata come nazionale, un pò alla volta si è trasformata in mondiale; tuttavia mantiene marcata questa connotazione originaria, perchè gli esodi dall’Italia, soprattutto di giovani del Sud, continuano a ritmo sostenuto e vanno ad aggiungersi agli oltre 4 milioni di nostri concittadini,con passaporto italiano, che tuttora cercano sistemazione fuori dei nostri confini».

«La Calabria – silegge ancora nella nota – ha la sua buona parte, perchè sono 360.000 i cittadini calabresi attualmente all’estero, ossia il 17,9% della popolazione calabrese. Ai nostri giorni tuttavia l’attenzione maggiore non va agli italiani emigrati, bensì agli stranieri immigrati nel nostro Paese; sono qualcosa più di 5 milioni, pari all’8,2% della popolazione globale, giunti tra noi in grande maggioranza nel primo decennio del 2000 a un ritmo accelerato, che soltanto l’acuta crisi economica degli ultimi anni ha rallentato fin quasi ad azzerarlo. Almeno per ora, – recita ilcomunicato – dicono concordemente sociologi e demografi, ma c’è da attendersi che prima o poi abbia a riprendere in Italia come nel resto dell’Unione Europea. Pertanto la Giornata, che ha per tema «Migrazioni: pellegrinaggio di fede e di speranza», mantiene tutta la sua attualità e la Chiesa è impegnata a tenere desta in questi fratelli migranti la speranza che non venga frustrato il loro progetto di vita e a ricordare a tutti noi quei valori di vicinanza, di comprensione e di solidarietà che sono espressione autentica della nostra tradizione civile e, per i credenti, di fedeltà al Vangelo».
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