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di ALFREDO NARDI
Crisi passeggera? Problemi strutturali? Giocatori sopravvalutati? Cambio di modulo troppo affrettato? Possono essere tanti gli interrogativi dopo la debacle del Cosenza a Reggio Emilia, culmine assai deprimente di una crisi che si trascina ormai da un po’ di tempo. Nei prossimi giorni se ne saprà di più, si sviscereranno le varie questioni, si cercherà di esaminare la situazione per capire dov’è il problema. Intanto, c’è un punto fermo e lo ha chiarito ieri un comunicato pervenuto da viale Magna Grecia. «La società Cosenza Calcio 1914 in relazione alla sonora sconfitta dell’ultima domenica di campionato a Reggio Emilia, e alle voci incontrollate che ne sono conseguite e che continuano a succedersi in queste ore, precisa che, nella giornata di oggi (ieri, ndr), i dirigenti hanno avuto una riunione con mister Toscano non solo per discutere del particolare momento che attraversa la squadra, ma per analizzare, come si fa abitualmente ogni 15 giorni, la situazione generale. Riguardo dunque a toto-nomi di possibili sostituti in panchina – si legge ancora – o ad eventuali rivoluzioni tecniche, questa società smentisce categoricamente qualsiasi fantasioso quadro di cambiamento. Il presidente e i soci, dunque, rinnovano la loro totale fiducia a Mimmo Toscano, convinti che solo rimanendo uniti e tranquilli, senza compiere scelte avventate dettate magari da uno stato d’animo ambientale, si riuscirà a superare questa fase negativa tornando presto più forti di prima. Questo è l’intento del Cosenza calcio 1914 che, allo stesso tempo – si legge infine – chiede allo zoccolo duro della propria tifoseria, sempre più matura e rassicurante soprattutto nelle difficoltà, di stringersi attorno al tecnico e ai suoi calciatori». Superblindata, dunque, la posizione di Mimmo Toscano: il tecnico non si tocca. Anche perché è palese che le responsabilità di Toscano nella sconfitta di Reggio Emilia siano alquanto relative. E’ un momento in cui bisogna restare calmi e ragionare, evitando di buttare tutto per aria senza motivo. Stringersi intorno alla squadra e aiutarla a uscire dall’impasse è l’unica strada da perseguire. Ieri prima della ripresa degli allenamenti (è stata anticipata di un giorno visto l’impegno di domani in Coppa Italia contro il Sorrento) è stato il capitano rossoblù, Sandro Porchia, a chiarire alcuni di questi concetti. «Chiediamo scusa alla città e ai tifosi. Noi giocatori ci assumiamo tutte le responsabilità della sconfitta di domenica – dice il difensore – le colpe sono solo nostre. E’ il momento di svegliarci e di darci una regolata. Che si rimbalzino le responsabilità non è una cosa positiva. Qui il dg Mirabelli e il tecnico Toscano non c’entrano proprio nulla. Se portiamo avanti queste ipotesi si creano solo alibi alla squadra, che non deve e non può averne per nessun motivo». Per Porchia non è neanche questione di moduli. «Possiamo giocare con tutti i moduli del mondo, ma se non si scende in campo con la testa giusta non si va da nessuna parte. E a Reggio Emilia la testa non c’era proprio. Come se ne esce? Stando uniti e lavorando. Abbiamo fatto tante parole, ma sul campo stiamo facendo il contrario di quello che dovrebbe essere. Domenica non abbiamo fatto nulla di ciò che ci aveva raccomandato Toscano. Questa è la verità. Non possiamo più fare certe figuracce, a Reggio Emilia mi sono vergognato, come capitano di questa squadra e come cosentino». La ricetta per rialzarsi Porchia l’ha già data. Ma non manca una strigliata ulteriore ai compagni di squadra. «Bisogna giocare da squadra e sopperire eventualmente alle mancanze dei compagni, nessuno può limitarsi a fare il suo compitino, a partire dalla gara di Coppa col Sorrento. Questo campionato non è un torneo amatoriale, bisogna pensare alle partite, concentrarsi, essere umili, evitando di rivolgere solo la mente a ciò che si deve fare la sera. Siamo a un bivio e bisogna assolutamente prendere la strada giusta».
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