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di PIERO QUARTO
EMILIO NICOLA Buccico si è dimesso ieri mattina, con una lettera consegnata alla segreteria generale del Comune, da sindaco di Matera. La scelta del primo cittadino, attesa, annunciata e per certi versi inevitabile è stata spiegata attraverso una lettera che Buccico ha inviato ai quaranta consiglieri comunali.
«Le considerazioni emerse nel corso dei lavori dell’ultimo Consiglio Comunale e la successiva riflessione maturata mi rendono oggi, dopo la doverosa accoglienza del Presidente Napolitano, sereno nel comunicare le mie dimissioni da Sindaco della Città di Matera» ha esordito il sindaco che tenterà nei prossimi venti giorni di verificare se ci siano ancora spazi di lavoro.
«Compio questo passo con senso di responsabilità, pur nella amara consapevolezza della interruzione di percorsi virtuosi intrapresi nell’esclusivo interesse del nostro territorio e dei cittadini materani.
La incompiutezza della legge elettorale – che pure ha permesso ai materani di scegliermi come Sindaco – ha facilitato il gioco al massacro che la disarticolazione della più parte delle liste civiche ha favorito: e, peraltro, la coalizione che mi ha sostenuto si è ridotta numericamente per ragioni – ancor oggi oscure – che soltanto il tempo (non oso dire la storia) disvelerà.
Non è facile, con una macchina comunale che va riorganizzata e rivitalizzata pur a fronte di un lavoro faticosamente iniziato, superare difficoltà ed ostacoli: posso, a voce alta, affermare di non aver consentito privilegi, di aver diffuso e, spesso, ripristinato la legalità, di essere stato vicino ai più deboli, lontano dagli intrighi e dalle nequizie di quanti ritengono inesistente e pleonastica la distinzione tra il bene e il male. La esperienza di Sindaco, ha rinsaldato comunque la mia passione per la città, vittimizzata dalle quotidiane distorsioni mediatiche e bisognevole di disinteressata dedizione: è necessario che i partiti e il mondo associazionistico si riapproprino della progettualità e della organizzazione del consenso attraverso i processi molecolari della democrazia.
Nel ringraziare gli amici della Giunta e quanti tra i consiglieri, trasversalmente intesi, che hanno lavorato per la Città, non posso non trascurare di denunciare i trasformismi, il respiro corto del piccolo cabotaggio, le amnesie ricorrenti soprattutto di quanti -schizofrenicamente – hanno mutato d’abito e di postura da un palazzo all’altro». Un attacco in piena regola a chi, in Consiglio comunale, ha cambiato posizioni e gli ha tolto quel sostegno necessario che pure era stato assicurato nell’ambito di una campagna elettorale e di un avvio di legislatura comune. Buccico non cita mai i propri interlocutori ma è facile scorgere riferimenti magari a posizioni come quelle dei consiglieri “civici” vicini ad Angelo Tosto.
«Ringrazio ancora, i dirigenti, pressocchè tutti con i quali ho lavorato quotidianamente e i dipendenti laboriosi: invito tutti a seguirne l’esempio.
Ritorno cittadino in patria per servire – con la dignità che ho inteso preservare quale bene primario – gli interessi di Matera e contribuire ancora a disegnarne traguardi e prospettive.
E certamente non mancheranno i giorni per illustrare i bilanci e rilanciare le speranze».
La lettera di Buccico che conferma gran parte di quanto anticipato dal sindaco nell’ultimo Consiglio comunale non sembra lasciare spazi per eventuali cambiamenti futuri ma certo i prossimi venti giorni saranno particolarmente intensi ed importanti per capire cosa succederà e se si andrà davvero verso il commissariamento e le elezioni anticipate così come appare molto probabile.
Sta di fatto che si temono in queste ore vere e proprie rincorse per recuperare terreno e numeri in Consiglio comunale, non si spiegherebbe altrimenti la voce, che ha trovato più di una conferma, secondo cui ci sarebbero già pronte oltre venti firme di consiglieri comunali pronti a dimettersi per evitare di attendere altri venti giorni e far decadere, da subito, il Consiglio comunale.
L’intento sarebbe quello di non aprire nuove trattative politiche che potrebbero, a sorpresa, riportare Buccico in sella con una maggioranza ma di chiudere subito l’esperienza politica del primo cittadino. In realtà però la difficoltà a trovare, ancor più ora di fronte a delle dimissioni, le fatidiche ventuno firme di dimissioni sarebbe concreta.
Il discorso però a questo punto si sposta sulle possibili sponde che, eventualmente, il primo cittadino potrebbe trovare per recuperare i numeri di una maggioranza. Sponde che dovrebbero inevitabilmente venire da componenti dell’opposizione (forse di una parte del Pd?) che potrebbero cambiare casacca, perchè l’Udc e le liste civiche difficilmente potranno fare altri passi indietro. Come si vede però si tratta di ipotesi alquanto complicate e difficilmente praticabili che testimoniano la complessità della situazione e rendono ineluttabile, o quasi, la chiusura della legislatura.
Di certo ieri la città era piena del passaparola sulla decisione del sindaco e le reazioni, come è facile immaginare, sono state le più diverse e più complesse. L’elezione di Buccico aveva costituito un momento “storico” e di estrema partecipazione dei cittadini al futuro della città ed un coinvolgimento generale che difficilmente anche in precedenti appuntamenti elettorali era stato possibile ravvisare. In questo senso le dimissioni del sindaco, al di là dei prossimi venti giorni che non mancheranno di essere intensi e magari anche di riservare sorprese, costituiscono l’emblema di una speranza spezzata per i materani che avevano creduto in un progetto e che lo hanno visto, nel tempo, limitato fino a lasciarlo inevitabilmente crollare con le ultime scelte della maggioranza.
Ora c’è da capire cosa accadrà nel centrosinistra e nel Pd in particolare dove si gioca una partita importante che va dalla segreteria nazionale a quella regionale, alle scelte politiche successive ma anche e soprattutto nel centrodestra dove il progetto della Pdl in Basilicata potrebbe subire una battuta d’arresto. I rischi di uno “strappo” evocati da Giuseppe Labriola ne sono la conferma più forte.

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