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di ROBERTO SEVERINO
Ci fosse una classifica dei rimpianti, la Vibonese sarebbe in vetta. Esistesse una graduatoria delle occasioni perdute, nessuno sarebbe al livello dei rossoblù. C’è, però, da fare i conti con la classifica reale, bugiarda per quanto si voglia, ma inesorabile nei confronti della band di Galfano, ancora a secco di vittorie e con appena 1 punto in saccoccia (la metà di quelli conquistati sul campo). Cisco Roma, Siracusa, Monopoli e, buon ultima, la Juve Stabia sono nelle zone di vertice della classifica e in estate non hanno badato a spese pur di primeggiare. Tutte e quattro hanno battuto la Vibonese, ma il campo ha detto che nessuna le è stata superiore. Lo stesso campo ha ribadito in ben quattro circostanze che si è perso immeritatamente. Sempre sul rettangolo verde la formazione di Galfano ha giocato contro autentiche corazzate senza raccogliere nulla. E’ stato così in precedenza, si è ripetuto stavolta con la Juve Stabia, una formazione che si può permettere il lusso di tenere in panchina gente del calibro di Peluso, Dall’Acqua e Ametrano, per esempio, ma anche Panico e Fabbro. Detto questo, però, va evidenziato che il piatto piange, ma francamente sarebbe giusto processare la squadra dopo una gara simile? No, a nostro giudizio non è giusto, anche se è arrivato il momento di invertire la rotta, di segnare e di vincere, a cominciare dalla prossima trasferta di Noicattaro (un autentico scontro diretto).
LA GARA
Ha vinto la Juve Stabia, grazie ad un gol di De Angelis che da pochi passi ha raccolto una doppia respinta di Mengoni su testata di Amore, su cross dalla destra di D’Ambrosio. Al primo tiro in porta le vespe campane hanno fatto gol: beffa amara, ma è il calcio, signori. Dall’altro lato, invece, il buon avvio ha prodotto un’occasionissima di Patanè non sfruttata a dovere e un po’ di sofferenza sul pressing alto della Juve Stabia, anche se di pericoli reali per Mengoni neanche l’ombra (a parte quando l’estremo di casa si complica la vita cincischiando col pallone, sul quale si avventa Vicentin che mette dentro, ma l’arbitro annulla). Per il resto altra occasione non sfruttata da Lopetrone e un paio di tiri a lato degli ospiti, con i locali che tengono bene in difesa (Vicentin è marcato stretto), ma non sono molto manovrieri in mediana, mentre in attacco Sperandeo e Riccobono sono nulli e annullati, lasciando a Camilluzzi il compito di cantare e portare la croce.
SCONTRO A META’
Dopo le scintille estive si aspettava la sfida tra Di Mauro e Ruscio, ma il capitano di casa, dopo cinque prestazioni negative, parte in panchina. Lo rivedremo nella ripresa, quando cerca di mettere grinta in mediana, esordendo con un tackle sullo stesso Ruscio e con un assist per Camilluzzi che resiste alla carica di Gritti, ma spreca calciando a lato tra la disperazione dei locali. Nel complesso positiva la prova di Ruscio, ex Vibonese schierato interno sinistro di centrocampo.
I GRANDI STENTANO
In casa rossoblù i giovani crescono, anche se qualcuno non convince ancora. A stentare, però, sono i grandi, che invece dovrebbero trascinare la squadra.
LA TRAVERSA
Nella ripresa Galfano ha provato a mettere più brio alla sua squadra, che nulla ha concesso alla Juve Stabia, se non nel finale. La Vibonese ha provato ad offendere, ma con Riccobono fuori fase, tutto è stato difficile, anche se la squadra ha tenuto bene il campo, facendo soffrire gli ospiti. Camilluzzi, poi, ha avuto un’altra grossa occasione, ma Soviero e la traversa hanno negato alla squadra rossoblù un pari che sarebbe stato meritato. E proprio su quel legno si è andata a infrangere l’ultima speranza di evitare un ko che amareggia, perché incassato dopo aver giocato alla pari contro una corazzata. Si resta, pertanto, in apnea e con tanta rabbia e mille recriminazioni, ma proprio per questo deve arrivare il momento di svoltare, sperando in una maggiore concretezza, un pizzico di fortuna e, magari quando si gioca in casa, un coro di sostegno.

Nella foto: il giocatore Vicentin

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